Avvistamenti, in arrivo dossier aggiornato

Avvistamenti, in arrivo dossier aggiornato

Due sono già stati realizzati, il primo all’inizio degli anni Novanta, il secondo all’inizio del 2000. Il terzo catalogo degli avvistamenti Ufo nella Tuscia è in fase di lavorazione. Ad annunciarlo è Angelo Ferlicca, responsabile della sezione di Viterbo del Cisu, il centro italiano di studi ufologici. Il catalogo conterrà tutti i casi più recenti, insieme a quelli già pubblicati. Il volume arriva proprio in un momento in cui il dibattito sugli oggetti volanti non identificati si è riacceso grazie all’indagine avviata dal Congresso americano, che ha ascoltato di recente, sotto giuramento, tre ex militari, i quali hanno raccontato dell’esistenza di astronavi e resti biologici non umani raccolti dagli Stati Uniti negli anni del secondo Dopoguerra. Ferlicca, da ufologo, invita tuttavia alla cautela: “Di fronte a certe dichiarazioni roboanti bisogna restare coi piedi per terra. Ciò detto, ben venga questo ritorno di attenzione rispetto al fenomeno”.

NEL VITERBESE 400 SEGNALAZIONI

Nella Tuscia, ricordiamo, il fenomeno conta ormai circa 400 avvistamenti registrati in un arco di tempo che va dagli anni Cinquanta ad oggi. “Una parte di questi 400 casi – riprende Ferlicca – sono veri e propri rapporti, con testimonianze e raccolta di elementi probatori. Un’altra parte dell’archivio del Cisu, in particolare tra gli anni Cinquanta e Sessanta, si basa su articoli di stampa perché non erano presenti ufologi in provincia”. Il Cisu a Viterbo nasce all’inizio del millennio proprio per iniziativa di Ferlicca, che era attivo nella Tuscia già dalla fine degli anni Ottanta, come referente viterbese del Centro nazionale ufologico. In quegli anni si sviluppò un gruppo di appassionati, l’embrione di quello che poi sarebbe diventato il Cisu viterbese. “Attualmente – spiega – a gravitare intorno al centro siamo una decina, tutti volontari. Ci autofinanziamo e sacrifichiamo una parte del nostro tempo libero per raccogliere documentazione e segnalazioni, per stilare rapporti, per fare divulgazione tramite conferenze e iniziative rivolte al pubblico”. L’attività di documentazione, tuttavia, negli ultimi anni sta diventando sempre più difficile. “C’è stata un’era prima di internet e una dopo – spiega Ferlicca -. La rete ha dato infatti la possibilità a chiunque di diffondere storie, foto e filmati e quindi anche di creare falsi. Con i telefonini e la computer grafica è aumentato molto il rumore di fondo, dovuto alla facilità di alterare e falsificare le immagini”. Per questo diventa fondamentale l’attività di discernimento e la raccolta delle testimonianze dirette. “Dietro le immagini – è sempre Ferlicca a parlare – ci deve essere un testimone in grado di spiegare quando e come ha scattato quella foto o girato quel video”.

Massimiliano Conti

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