Cava dismessa, ambientalisti: “Piantiamoci olivi e viti anziché farne una discarica”
Sulla delicata vicenda della richiesta di trasformazione di una cava dismessa, in località San Silvestro di Civita Castellana, in una discarica di rifiuti inerti, la politica è pronta a scendere in campo, collaborando con il fronte delle associazioni locali che si oppongono a questo progetto.
I consiglieri regionali Daniele Sabatini ed Enrico Panunzi hanno risposto con favore alla lettera inviata dalle associazioni per le quali “l’Agro Falisco e la Tuscia non possono essere trasformati in un bacino di raccolta per i rifiuti in quanto luogo di arte e di storia”. “La celerità con cui i consiglieri regionali eletti nella Tuscia hanno risposto al nostro appello – dichiara Rodolfo Ridolfi, presidente del Comitato di Corchiano e della Tuscia nonché portavoce delle altre associazioni locali -, è stata veramente confortante. Sia il consigliere Enrico Panunzi che il consigliere Daniele Sabatini, come capogruppo regionale di FdI, hanno espresso attenzione alla questione della discarica in località San Silvestro, ma anche ai temi ambientali, alla tutela del nostro territorio e alle prospettive di sviluppo che le nostre organizzazioni stanno mettendo a punto”.
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“Questa, comunque – aggiunge -, non è una novità, già per la questione del deposito di scorie radioattive c’è stato pieno sostegno, unanimità e ascolto. Siamo felici che per quei temi che comportano il benessere di tutti non ci sono divisioni politiche. Adesso, compatibilmente con gli impegni dei consiglieri, programmeremo gli incontri preliminari per poter portare in consiglio regionale le ragioni di un territorio che vede la propria prospettiva di futuro nello sviluppo e non nello sfruttamento”.
“Come già espresso nelle osservazioni consegnate alla Valutazione di impatto ambientale nella cava di San Silvestro e nei Comuni del Biodistretto della via Amerina e delle Forre – prosegue Rodolfo Ridolfi -, non esistono le condizioni ambientali, politiche e sociali per realizzare una discarica. Al fine di non vanificare un investimento ci permettiamo, infine, di consigliare all’ azienda che ha fatto richiesta di realizzazione della discarica, di coltivare quella terra e renderla produttiva, così il progetto sarebbe perfettamente integrabile col territorio e incontrerebbe il favore sociale di chi nella Tuscia ci vive e ci lavora. Saremmo disposti – concludono – a dare il nostro sostegno di agricoltori qualora in quella cava dismessa si coltivassero ulivi, noccioli o viti”.