Morto sulla Nepesina, la vittima stava tornando dall’open day a scuola insieme al figlio

Morto sulla Nepesina, la vittima stava tornando dall’open day a scuola insieme al figlio

Morto sulla Nepesina, la vittima stava tornando dall’open day a scuola insieme al figlio. E’ attesa per stamattina, lunedì 23 gennaio, la decisione dell’autorità giudiziaria sull’eventuale autopsia da eseguire sul corpo di Gianni Pieri, il 52enne morto sabato pomeriggio nel terribile incidente frontale tra due auto verificatosi sulla strada provinciale Nepesina, in località Fabrece. Non si esclude che il magistrato che si occupa del caso possa disporre solo una più semplice ricognizione cadaverica.

INCIDENTE SULLA NEPESINA: UN MORTO

La vittima tornava dall’open day della scuola

La vittima tornava dall’open day all’istituto scolastico Midossi di Nepi, dove aveva accompagnato il figlio di 14 anni e un amico di 16. Ancora indecifrata la dinamica dello scontro con l’altro mezzo condotto da una donna. Pieri non è arrivato vivo sull’elicottero del 118 giunto poco dopo sul posto. Feriti in maniera grave tutti gli altri: i due ragazzi e la donna. I primi si trovano ora ricoverati al Policlinico Gemelli di Roma. Sono stati sedati dopo essere stati sottoposti sabato sera a delicati interventi chirurgici (il 14enne al colon). Oggi dovrebbero tornare in sala operatoria dove i medici verificheranno se tutto è a posto. Nessuno dei due è fortunatamente in pericolo di vita, sebbene le loro condizioni siano comunque gravi.

DUE ADOLESCENTI E UNA DONNA SONO FERITI GRAVI

Le indagini

I carabinieri della compagnia di Civita Castellana stanno nel frattempo esaminando le immagini delle due auto e stanno studiando i rilievi eseguiti sulla strada per cercare di risalire alla dinamica dell’incidente. Non semplice, a quanto pare, perché la posizione in cui sono state trovate è alquanto singolare, tanto che in un primo momento si era pensato che una delle due fosse spuntata all’improvviso da una strada laterale. Questa ipotesi sarebbe stata però accantonata.

La vittima

Gianni Pieri, originario di Orte, ma da anni residente a Civita Castellana, dove si era sposato e viveva con la famiglia, lascia, oltre al ragazzo 14enne che viaggiava insieme a lui, una figlia di 19 anni e la moglie. Lavorava a Nepi e a Civita Castellana sembra che non fosse molto conosciuto proprio per il fatto di non essere originario del posto.

R. V.

ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 23 GENNAIO