Botte alla fidanzata, l’imputato si difende. “Falso, era ubriaca”

Botte alla fidanzata, l’imputato si difende. “Falso, era ubriaca”

Botte alla fidanzata, l’imputato si difende: “Falso, era ubriaca”. Alla sbarra con l’accusa di aver picchiato la fidanzata al rientro da un ricevimento di nozze, un serramentista residente in provincia depone di fronte al giudice Francesca Aiello, raccontando la sua versione dei fatti, accaduti la notte del 28 luglio del 2018.

La versione dell’imputato

“Eravamo stati al matrimonio di una coppia di amici della mia ex fidanzata e durante la serata lei iniziò ad alzare il gomito – ha spiegato -. Avendo bevuto un bicchiere di troppo e notando che mi ero incupito, cominciò a inveire contro di me, dicendomi che non sapevo divertirmi. Ero stanco di questa situazione tossica e volevo andarmene, ma ci riappacificammo e restai. Quando tornammo a casa sua litigammo di nuovo. A un certo punto lei si alzò dal divano dicendo che voleva andare via e si diresse verso la porta d’ingresso. Nello stesso momento in cui aprì la porta per uscire io la chiusi e lei urtò la testa rimanendo incastrata tra lo stipite e l’anta. Non si trattava di un portone blindato. Non volevo che andasse chissà dove in quello stato”.

“Non l’ho colpita”

Nella querela si dice che l’imputato le avrebbe intimato che se fosse andata via le avrebbe bruciato casa. L’uomo a tale riguardo ha negato tutte le accuse: “Non la minacciai e non la colpii – ha precisato -. Essendo rimasto fuori dall’abitazione e avendo le chiavi della mia macchina all’interno, con l’aiuto di un vicino riuscì ad accedere, ma mi premurai di sistemare la serratura della porta sul retro da cui ero entrato. Passai lì la notte perché non volevo disturbare mia madre ultraottantenne, ma il giorno seguente, dopo aver riparato la serratura, avvisai la mia ex e mi preoccupai per le sue condizioni, aggiungendo che me ne ero andato e che le avevo lasciato le chiavi in un posto nascosto in modo che lei potesse ritrovarle”.

Valeria Terranova

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