Capodanno a Viterbo, il piano sicurezza non convince

Paolo Di Basilio
28/12/2022

Capodanno a Viterbo, il piano sicurezza non convince

In Comune scoppia il caso sicurezza per la notte di Capodanno. Prima a livello politico, con le opposizioni che hanno sollevato forti perplessità sulle scelte fatte dall’amministrazione, poi a livello tecnico, con la Prefettura che ha mosso più di un rilievo al piano presentato. Il rebus ora sta condizionando gli ultimi preparativi per la grande festa di San Silvestro nelle tre piazze della città.

Polverone sulla sicurezza

Ad alzare il polverone era stato per primo, nei giorni di Natale, il gruppo consiliare del Pd, secondo il quale il Comune non si era mosso come avrebbe dovuto, sia dal punto di vista formale che sostanziale, non individuando cioè un istituto di vigilanza in grado di garantire il buon andamento della kermesse. Fatto sta che proprio ieri, mercoledì 27 dicembre nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, dalla sindaca Frontini e dal suo vice Antoniozzi non sono arrivate risposte definitive, neanche su quale fosse la ditta incaricata.

NATALE, COMUNE E PRO LOCO: “BASTA CRITICHE”

Quello della sicurezza è in realtà un pasticcio cominciato molto prima di Natale, quando per vigilare sul Christmas Village il Comune, anziché una società viterbese, aveva individuato un’azienda di Siena. Per quella storia, peraltro, ci sarebbe di mezzo ora un accesso agli atti da parte dell’imprenditore bocciato.

In campo l’Atcl

Stavolta, invece, per non inciampare, la giunta ha passato l’organizzazione della notte del 31 dicembre (compreso l’onere di individuare la security) all’Atcl, il circuito degli spettacoli dal vivo che gestisce il Teatro Unione. Non essendo del settore, l’Atcl, per trovare l’agognato istituto di vigilanza, ha incaricato a sua volta altre due società consorziate tra loro. E alla fine è stato individuato proprio il soggetto lasciato a bocca asciutta per il Christmas Village. Il quale, indispettito per quanto accaduto in precedenza, ha declinato l’offerta a causa dei tempi ristretti e, soprattutto, del piano di sicurezza poco convincente redatto dai tecnici incaricati da Palazzo dei Priori (anche loro di Siena).

Mattia Ugolini

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