Delmastro: “Mammagialla avrà un nuovo padiglione”
Sovraffollamento e organici: su questi temi il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, ha illustrato l’azione del governo Meloni al termine della visita di ieri al carcere di Mammagialla. Un carcere destinato a non chiamarsi più così: “Questo è il nome che gli hanno dato i detenuti e che nasce dalla località in cui si trova – ha detto Delmastro -. Noi vorremmo un nome dato dallo Stato, che ricordi uno dei caduti della polizia penitenziaria. Ho già qualche idea, ma aspetto di condividerla con i sindacati”, ha specificato.
Delmastro: “Ottanta milioni per otto nuovi padiglioni finanziati dal Pnrr”
Insieme a Delmastro c’erano anche il deputato Mauro Rotelli e il consigliere regionale Daniele Sabatini. Sul sovraffollamento il governo Meloni ripone in soffitta il termine svuota carceri e lo sostituisce con edilizia carceraria, che vuol dire più strutture detentive: “Ottanta milioni per otto nuovi padiglioni finanziati dal Pnrr – ha detto Delmastro – uno di essi sarà proprio nella struttura di Viterbo”.
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“Sbloccati 166 milioni per interventi fermi da 10-20 anni”
Sempre in campo edilizio: “Sbloccati 166 milioni per interventi fermi da 10-20 anni” mentre si pensa a “una legge che consenta ai detenuti tossicodipendenti o per motivi economici legati all’approvvigionamento di droga di poter accedere alle comunità terapeutiche per la disintossicazione e riabilitazione”, ha detto il sottosegretario, che, sempre riguardo al sovraffollamento, ha spiegato: “Un terzo dei detenuti è straniero”, un numero che oscilla tra i 18 e i 20 mila. Costano 137 euro al giorno. All’interno del piano Mattei si lavora affinché l’esecuzione della sentenza penale italiana avvenga nel Paese di provenienza”.
“Un direttore titolare per ogni istituto d’Italia”
Per quel che riguarda invece la dotazione ha spiegato: “Abbiamo trovato le risorse per 5.500 nuovi agenti”. Acquistati, inoltre: “10.250 scudi e caschi antisommossa, 20 mila guanti anti taglio, 54 mila divise, 2 mila kit anti sommossa, 20 mila sfollagente. Abbiamo dato alla polizia penitenziaria la dotazione che hanno le normali forze di polizia in questo Paese – ha sottolineato -. Abbiamo restituito il corpo medico di polizia penitenziaria e dato dei protocolli di pronto intervento operativi che ci chiedevano da circa 70 anni. Abbiamo inoltre introdotto la polizia penitenziaria all’interno del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, in modo che abbia una catena di comando precisa. Abbiamo poi conseguito un risultato storico mai raggiunto nella Repubblica italiana: avere un direttore titolare per ogni istituto d’Italia, ed entro marzo anche un comandante”.
Tiziana Mancinelli
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