Omicidio Cecchettin, la mamma di Maria Sestina Arcuri: ” Con Giulia rivivo la morte di mia figlia”

Omicidio Cecchettin, la mamma di Maria Sestina Arcuri: ” Con Giulia rivivo la morte di mia figlia”

“Quando hanno trovato il corpo di Giulia Cecchettin, in quel canale, mi sono sentita malissimo, è stato come rivivere nuovamente la morte di mia figlia”. A parlare all’Adnkronos è Caterina Acciardi, la mamma di Maria Sestina Arcuri, morta il 6 febbraio del 2019 dopo essere stata gettata dalle scale la notte tra il 3 e il 4 febbraio dall’allora fidanzato, Andrea Landolfi, condannato in via definitiva a 22 anni di carcere. La giovane, trasferitasi nella capitale per lavorare come parrucchiera, aveva deciso di trascorrere un weekend con il suo compagno nella casa dei nonni di lui, a Ronciglione.

“Le vicende hanno dei punti in comune”

“Nonostante siano due vicende diverse hanno dei punti in comune”, continua Acciardi. “Mia figlia è stata buttata giù dalle scale e lui non ha fatto nulla per soccorrerla. L’ha guardata morire e solo quando ha capito che non c’era nulla da fare ha chiamato il 118. Ecco, io non posso non pensare che la stessa agonia l’abbia provata anche Giulia. Ed è terribile, non oso immaginare le pene che Giulia, mia figlia e tutte le altre vittime, hanno dovuto patire”.

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“Se fosse garantita una pena a vita, questi assassini ci penserebbero due volte”

La mamma di Maria Sestina, poi, parla della necessità di un inasprimento delle pene. “Se fosse garantita, in casi come questi, una pena a vita, questi assassini ci penserebbero due volte prima di alzare le mani. Perché anche il più pazzo, il più furbo, saprebbe che aggredendo una donna la sua vita sarebbe finita, che se lo prendono non esce più dal carcere. Invece in Italia non è così”. Landolfi è stato condannato per omicidio volontario e omissione di soccorso con una sentenza della Corte di Cassazione a 22 anni di carcere – dopo una vicenda giudiziaria durata quattro anni – lo scorso 9 novembre.

“A me l’assassino di Maria Sestina ha tolto la vita”

“Di quei 22 anni lui ne ha già scontati due. Quando uscirà di prigione potrà iniziare una nuova vita. Non dovrebbe essergli permesso, dovrebbero garantire l’ergastolo. Solo così, penso, si può mettere un freno a questa strage silenziosa, perché sono troppe, ormai, le donne, le mamme, le figlie, le sorelle che ci stanno portando via”. Per Acciardi, Turetta meriterebbe l’ergastolo. Quanto al papà di Giulia “penso che sia una persona straordinaria, sta vivendo il suo dolore con dignità. A me l’assassino di Maria Sestina ha tolto la vita, e non solo a me, ma a tutta la mia famiglia. Noi non viviamo più come si dovrebbe vivere. Ho un pensiero che mi assilla sempre, un chiodo fisso, ’chissà che sofferenza ha patito mia figlià. E ancora oggi mi tortura e non mi lascia vivere”, conclude la donna.

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