Covid, obbligo tamponi per chi arriva dalla Cina fino al 31 gennaio
Covid, obbligo tamponi per chi arriva dalla Cina fino al 31 gennaio. È quanto si legge nel testo dell’ordinanza firmato ieri dal ministro della Salute Orazio Schillaci.
Obbligo tampone
In caso di esito positivo del test antigenico i passeggeri in arrivo dalla Cina sottoposti a tampone al loro arrivo hanno l’obbligo di sottoporsi immediatamente ad un test molecolare ai fini del successivo sequenziamento e ad isolamento fiduciario nel rispetto della normativa vigente, e l’obbligo di effettuare un ulteriore test con esito negativo per porre termine al periodo di isolamento.
Allarme dalla Cina
“Oggi in Occidente la situazione Covid è completamente differente rispetto a tre anni fa. Ma quello che sta accadendo in Cina impone prudenza visto l’altissimo numero di contagi. Quindi credo sia utile fare i tamponi ai passeggeri provenienti dalla Cina ma soprattutto è importante sequenziare e capire se stanno circolando nuove varianti. Questo virus ci ha sempre sorpreso quindi non va sottovalutato: in Cina c’è una ‘zuppa di Omicron’ con tante sottovarianti. Quindi è chiaro che serve fare una sorveglianza virologica su questa nuova situazione che può evolvere in nuove varianti. Servirebbe però un lavoro coordinato di tutta l’Europa sul fronte Cina”. Queste le dichiarazioni rilasciate all’Adnkronos Salute Claudio Mastroianni, professore ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma e presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit).
TAMPONI DAL MEDICO FINO AL 31 MARZO
“Le immagini che arrivano dalla Cina, nuovamente colpita in modo severo dal Covid-19, non possono lasciare indifferenti. Per fortuna l’Italia ha adottato un approccio differente, offrendo massivamente alla popolazione vaccini che si sono rivelati molto efficaci; è in ogni caso corretto monitorare in modo attento l’evolversi della situazione, insistendo sui richiami dei vaccini, in particolar modo per le persone più fragili, e tornando a prestare maggiore attenzione alle norme igieniche per il contenimento del contagio”, lo sottolinea Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed (cui aderiscono le sigle Anpo-Ascoti, Cimo, Cimop e Fesmed), commentando l’attuale situazione Covid in Italia e quello che sta accadendo invece in Cina.
Aumento contagi dopo le Feste
“Dopo le festività c’è sempre un aumento dei casi Covid, lo vediamo dopo il Natale e lo vedremo a gennaio dopo il Capodanno. Ma fortunatamente la situazione è controllabile e negli ospedali è gestibile. Potrebbe cambiare nel 2023 solo con una nuova variante in grado di eludere l’immunità vaccinale e quella naturale data dalla guarigione. Quindi si deve sempre monitorare la situazione senza creare allarmi nella popolazione”. Lo ha sottolineato all’Adnkronos Salute Claudio Mastroianni, professore ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma e presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), facendo un primo bilancio della situazione Covid dopo il Natale.