Lazio, debito sanità. Rocca: “Se non si interviene rischiamo il collasso”

Lazio, debito sanità. Rocca: “Se non si interviene rischiamo il collasso”

Lazio, debito sanità. Rocca: “Se non si interviene rischiamo il collasso”. Nel Lazio ci sono 22,3 miliardi che gravano sul debito consolidato.

Lazio, debito sanità

“C’è un’interlocuzione con il Governo per individuare una soluzione. La proiezione sul 2023 è di 700 milioni. Non possiamo creare nuovo debito e voglio dire chiaramente che se non si affronta in maniera sistemica questa situazione credo che la Regione intera arriverà al collasso”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, nel corso del convegno Sicurezza, sanità e università organizzato nella sede della giunta regionale a Roma.

IL PIANO DI ROCCA PER ABBATTERE LE LISTE D’ATTESA

“Regione rischia il collasso”

“La Regione intera rischia il collasso, lo dico con franchezza. Nei prossimi giorni farò una conferenza stampa per tirare le somme dei miei primi 100 giorni – ha annunciato Rocca -. Vedere oggi questa sofferenza sul piano clinico e scientifico della nostra sanità è un dolore che si accompagna alla responsabilità di quei 22,3 miliardi che gravano sul nostro bilancio, sul debito consolidato rispetto al quale c’è una interlocuzione importante avviata con il Governo per individuare una soluzione” ha sottolineato.

Rocca: “Ci metto la faccia”

“Molti si sono sorpresi, anche se qualcuno se lo aspettava, del fatto che ho tenuto la delega alla sanità per me, ma lo ho detto dall’inizio: è uno dei temi difficili e irrisolti nella nostra regione, o ci mettevo la faccia o non valeva la pena”, ha aggiunto Rocca. “La sanità è un tema fra i più delicati, difficili, irrisolti”, ha concluso.

“Situazione pronto soccorso inaccettabile”

“La situazione dei pronto soccorso – ha aggiunto il presidente Rocca – è inaccettabile e umilia la dignità dell’essere umano. Annuncio che la stagione dei fax è destinata a chiudersi per sempre entro la metà del mese di giugno. E le liste di attesa saranno abbattute entro il 31 dicembre di quest’anno, grazie a un reale ed effettivo ingresso nel Recup delle strutture private accreditate, come da contratto. C’è un cronoprogramma in questo senso, che sarà rispettato”.

I DEBITI DELLA SANITA’ LAZIALE PREOCCUPANO ROCCA

Carenze di personale

“Esiste, inoltre, un grosso problema di carenza di personale sanitario che stiamo affrontando. I benefici, tuttavia, si vedranno soltanto nei prossimi anni”, ha proseguito il presidente Rocca.   Il presidente della Regione Lazio è intervenuto anche sui temi della sicurezza e della formazione. “Sulla sicurezza – ha dichiarato – stiamo lavorando con le autorità competenti, che ringrazio, non solo per tutelare il personale sanitario che lavora di notte, ma anche per rafforzare i protocolli per la lotta alla criminalità organizzata, all’illegalità, e contrastare i tentativi di infiltrazione sul territorio”.

Pericolo commissariamento

Per la sanità del Lazio c’è sempre lo spettro di un nuovo commissariamento. I parametri sono allarmanti  considerando che la regione ha già toccato la soglia critica del tendenziale disavanzo, pari a 738 milioni di euro.  A chiarire la situazione dei conti della sanità Lazio è stato l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini. “Il tendenziale di bilancio di 738 milioni di euro è la soglia critica che potrebbe determinare il ritorno nel regime commissariale – ha spiegato Righini -. Il tendenziale si fa per trimestri e il primo trimestre determinerebbe un disavanzo di 738 milioni di euro – ha precisato -. Nei prossimi giorni ci sarà il secondo tavolo di parifica, con la Regione Lazio al Mef, e li avremo il quadro più nitido. Abbiamo definitivamente accertato il disavanzo 2022 e si lavora al 2023″. Giovedì 4 maggio il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza due proposte di legge per il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio e la copertura del disavanzo sanitario. Quindi, sono stati riconosciuti circa 27,5 milioni di euro di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive e aggiunti altri due milioni di euro ai 216 già stanziati per la copertura del disavanzo sanitario (da 216 a 218 milioni).

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