Sanità del Lazio, dossier al Mef che prende tempo sul commissariamento

Sanità del Lazio, dossier al Mef che prende tempo sul commissariamento

Sanità del Lazio, dossier al Mef che prende tempo sul commissariamento. Che il 20 aprile sarebbe stata una data cruciale per il futuro del servizio sanitario regionale il governatore Rocca non lo ha mai nascosto. Il governatore è tornato a parlarne venerdì 21 aprile a margine della cerimonia per il Natale di Roma in Campidoglio. il tavolo si è riunito giovedì, ma stando a quanto dice Rocca, “non c’è ancora nessuna novità. I tecnici si sono presi, come fanno sempre, i loro giorni per studiare tutto il dossier”.

Sanità del Lazio, dossier al Mef

I tecnici dovranno valutare la situazione dei conti del Lazio. Sullo sfondo c’è il pericolo di un nuovo commissariamento. Preoccupato lo sono a prescindere dal tavolo”, aveva detto alla vigilia Rocca aggiundo: “L’emersione dei conti non è mai motivo di preoccupazione. Ovvio che la situazione non è rosea ma lavoreremo senza sosta per cercare di rimettere i conti in ordine, rispettando le prescrizioni del tavolo tecnico. Ad oggi è solo una presa d’atto, una lettura tecnica quanto accaduto. Si fa un lavoro di verifica della situazione”.

IL PIANO DI ROCCA PER TAGLIARE LE LISTE D’ATTESA

Protestano i medici: “No alle Asl commissariate”

Intanto i medici contestano la determina della Regione del 18 aprile che “di fatto commissaria tutte le aziende sanitarie della Regione suscita profonda indignazione. In pratica, la Giunta regionale avoca a sé, in palese violazione di quanto previsto dal contratto nazionale, la scelta sui dirigenti medici e sanitari che possono progredire nella carriera e godere di una qualche premialità o riconoscimento professionale”, così Pierino Di Silverio segretario nazionale Anaao Assomed che continua: “ Tra le righe si legge la chiara volontà di continuare a trattare in modo discrezionale la sanità pubblica, e il lavoro dei suoi dirigenti medici e sanitari, lasciando spazio a favoritismi e privilegi», scrive in una nota Anaao Assomed che chiede il ritiro immediato delle disposizioni regionali che contrastano con la normativa contrattuale, riservandosi, in mancanza, di impugnare il provvedimento nelle sedi competenti e di adottare le opportune iniziative di lotta sindacale.    «Se si vuole alimentare l’emorragia di medici e dirigenti sanitari dal sistema pubblico- conclude Di Silverio- questa è la strada giusta. Si sappia, però, che è anche quella che porta direttamente verso la sanità privata. È una strada che, per parte nostra, riempiremo di ostacoli. È una strada che non vogliamo e non possiamo percorrere”.

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