Sol invictus a Castel Sant’Elia il prodigio dei giochi di luce in basilica

Paolo Di Basilio
22/12/2022

Sol invictus a Castel Sant’Elia il prodigio dei giochi di luce in basilica

Grande successo per l’evento il “Sol Invictus”. Già dalle prime ore del mattino i raggi solari hanno iniziato i giochi di luce scoperti dallo studioso Stefano Cavalieri. “Durante il solstizio d’inverno – spiega l’archeoastronomico -, si verificano stupefacenti proiezioni di luci all’interno della basilica di Castel Sant’Elia, provenienti dalle monofore dell’abside nella mattinata e dalle monofore superiori ed inferiori della navata centrale nel pomeriggio. Queste luci hanno, oltre ad un significato apotropaico, anche il particolare significato del contesto religioso inerente al periodo del solstiziale d’inverno. Si metteva il Divino in comunione con l’uomo nel giorno della rinascita”.
Dopo la messa celebrata dal parroco, padre Raffaele, alle 7.30, sono iniziati i giochi di luce. Nella cornice della suggestiva valle Suppentonia, la basilica è stata illuminata da interminabili lame di luce, che hanno trafitto le pareti di tufo. All’esterno i numerosi visitatori sono stati accolti dagli stand gastronomici e dai mercatini artigianali. Alle 11, Francesca Ceci ha presentato il suolibro “Didone senza Enea”, che ha affascinato l’uditorio fin dal titolo. Quindi, Cecilia Maria Paolucci, consigliere delegato alla Cultura e all’Istruzione, ha illustrato agli intervenuti la basilica di Sant’Elia, gli affreschi, il pavimento cosmatesco, la simbologia. La luce ha raggiunto l’acme intorno alle ore 15.30. Al tramonto, l’associazione La Terzina ha iniziato il concerto filologico “Petrarca”.
Alla manifestazione, organizzata dall’associazione Sol Invictus e dalla presidente Maria Luisa Graziani, hanno partecipato Cristiana Avenali, responsabile ufficio di scopo Piccoli Comuni della Regione Lazio, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il Biodistretto, il sindaco Vincenzo Girolami, il consigliere Cecilia Maria Paolucci e La Terzina.
I maestri Mario Alberti ai flauti e Franco Menichelli al liuto e alla chitarra a dieci corde, con la splendida voce e la sapienza di Rino Caputo, hanno mostrato Francesco Petrarca nella sua veste di poeta e cantore.
La giornata si è conclusa a Palazzo Coppo dove i convenuti sono stati accolti dalla Pro loco e da un lauto banchetto.