Viterbo, presepe vivente a Corchiano. Gesù interpretato da vero neonato
Non è solo una rappresentazione storica, il presepe vivente di Corchiano risponde a una logica popolare che si cuce addosso ai suoi abitanti fin dalla nascita ed è forse il più antico nel Viterbese. Un abito che viene attribuito praticamente in culla come segno di appartenenza al paese e che accompagna gli abitanti per tutta la vita. “Non a caso Gesù bambino in questo vero e proprio spettacolo teatrale – spiega Daniela Baroncini della Pro loco – è un neonato in carne ed ossa e c’è una lista dei nuovi nascituri che si mette a disposizione per poter essere il protagonista principale della natività”.
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Un segno che la dice lunga sull’orgoglio che i cittadini di Corchiano. “E’ così – dice -, a partire da piccolissimi, i partecipanti seguono infatti un percorso che va avanti di fatto per tutta la vita. Si passa da Gesù bambino all’angelo, al pastore, al soldato romano a ricoprire i ruoli adatti all’età del momento”.
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Cento figuranti, è unico nel suo genere, cosa differenzia Corchiano dagli altri presepi viventi?
“La differenza è sostanziale, ed è costituita dal fatto che il nostro è un vero e proprio spettacolo teatrale che dura quaranta minuti e al quale si assiste da una tribuna in piedi ed è sempre fedele a quello di 53 anni fa con qualche innovazione che lo arricchiscono di anno in anno. E’ tutto legato al vangelo con lettura dei testi sacri da parte di Gigi Proietti, Lello Arena, Nino Castelnuovo, Norma Martelli e musiche di Nicola Piovani. Un percorso che è partito nel 1970 e che non smette di attirare ammiratori e turisti”.
Daniela Venanzi
INTERVISTA COMPLETA SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 24 DICEMBRE (Edicola digitale)