Talete, frenata sulla privatizzazione. I comitati: “E’ un furto di democrazia”

Talete, frenata sulla privatizzazione. I comitati: “E’ un furto di democrazia”

Talete, frenata sulla privatizzazione grazie anche allo studio commissionato dal Comune di Viterbo, secondo il quale il tema dovrà essere analizzato dai Consigli comunali, dà ragione a quanto, da tempo, sostiene il comitato Non ce la beviamo. Da sempre, infatti, l’organismo evidenzia quanto emerso dallo studio, ovvero, che sull’argomento si esprimano tutti i Comuni. Anche di questo si parlerà sabato 25 marzo, alle ore 16, a largo Cesare Battisti, nell’incontro promosso da Non ce la beviamo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Il movimento, pertanto, accoglie con soddisfazione le conclusioni dello studio affidato dalla sindaca Frontini a un gruppo di esperti.

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I comitati: “Furto di democrazia”

“Di fronte alle sorprendenti scorciatoie procedurali con cui la presidenza dell’Ato 1 Lazio Nord ha cercato di gestire senza troppa pubblicità il tentativo di privatizzazione della società Talete – spiega il Comitato – non abbiamo esitato a parlare di furto di democrazia. A partire da quando, il 28 aprile scorso un ristretto numero di sindaci, per l’esattezza 26, approvò a maggioranza un atto di indirizzo con cui, senza il preventivo assenso di tutti i Consigli comunali dell’Ato, si autorizzava a procedere alla modifica dello statuto di Talete per consentire la cessione a privati del 40% delle quote societarie. Un’analoga leggerezza istituzionale si verificò il 10 giugno, quando la presidenza dell’Ato volle ostinarsi a convocare l’assemblea dei soci di Talete per ratificare la modifica dello statuto in vista dell’ingresso del socio privato”.

B. M.

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