Annata nera per olio e vino
Annata nera per olio e vino. Paolo Gramiccia, funzionario della direzione regionale agricoltura, ieri mattina, nel convegno dedicato ai dieci anni del Biodistretto della via Amerina, ha evocato il reddito di contadinanza. Una misura di sostegno agli agricoltori colpiti dagli stravolgimenti climatici. Come gli olivicoltori e viticoltori laziali e viterbesi, che stanno vivendo una delle peggiori annate della loro storia. A causa delle condizioni climatiche estreme che hanno caratterizzato la primavera e l’estate del 2023, la produzione di olio e di uva, come ha ricordato lo stesso Gramiccia, ha subito una drastica riduzione, con gravi ripercussioni economiche e sociali per gli agricoltori e per il territorio.
CROLLO DELLA PRODUZIONE
Secondo i dati forniti da Coldiretti Viterbo, la produzione di olio d’oliva è crollata del 50-60% rispetto all’anno precedente (che era stato particolarmente abbondante), con punte ancora più elevate in alcune zone della Tuscia. Il motivo principale è stato l’andamento climatico anomalo, che ha provocato siccità invernale, gelate tardive e piogge persistenti durante la fase di allegagione delle olive, compromettendone lo sviluppo e la qualità. Si stima che il danno economico sia di circa 30 milioni, con una perdita di reddito e di capacità di spesa per gli olivicoltori, che si riflette negativamente sull’intero sistema economico locale. La provincia di Viterbo conta il 20% della produzione olivicola regionale. L’olio extravergine d’oliva prodotto nella provincia di Viterbo, per la cronaca, fa parte della Denominazione di origine protetta (Dop) Olio di Roma, che comprende cinque sottozone: Colli Cimini, Colli Etruschi, Colli della Sabina, Monti della Tolfa e Monti Prenestini. La Tuscia ospita anche circa 150 frantoi, che garantiscono la frangitura immediata delle olive per preservarne la qualità. Il crollo della produzione rischia di dare nuova linfa alla riconversione dei terreni coltivati a olivi a tutto vantaggio della monocoltura corilicola. Un fenomeno che negli ultimi anni ha portato a uno stravolgimento dell’ecosistema viterbese. Anche la produzione di uva ha risentito delle avversità climatiche, in particolare della peronospora, una malattia fungina che colpisce le foglie e i grappoli, causando marciume e perdita di peso. Secondo Coldiretti Viterbo, la produzione vitivinicola ha registrato una diminuzione del 30-40% rispetto al 2022, con una perdita economica stimata in circa 20 milioni.
Massimiliano Conti
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