Pescatori del lago: “Riattivare l’incubatoio ittico per salvare il coregone”

Pescatori del lago: “Riattivare l’incubatoio ittico per salvare il coregone”

Pescatori del lago di Bolsena: “Riattivare l’incubatoio ittico per salvare il coregone”. L’appello parte da Marta. I pescatori del paese vogliono che torni in funzione l’incubatoio ittico Madonna del Monte e lo fanno rivolgendosi al Ministero delle Politiche agricole.

PORTO DI MARTA, TUTTI ASSOLTI

Appello

Giuliano Rocchi, rappresentante locale della categoria, sottolinea come “le condizioni del nostro lago, sono cambiate rispetto a qualche anno fa – dichiara -, in parte a causa del cambiamento climatico che ha influito negativamente sulla fecondazione delle uova di coregone”. Rocchi fa presente che in questi anni, sono venute a mancare le condizioni che permettevano al pesce di deporre le uova, come ad esempio le cosiddette “cannavelle”, ovvero le cannucce che si trovavano in varie zone del lago, così pure le “loiole”, dove dove alla luce del sole le uova si schiudevano con un processo naturale.  Ora, con l’aumento della temperatura che raggiunge i 15 – 16 gradi, c’è stata una inversione di rotta, ed il pesce del lago, va a deporre le uova sui punti più profondi del bacino, cosa questa, che incide negativamente (a causa della loro dispersione), sulle uova e di conseguenza sulla presenza di coregoni nel lago di Bolsena.

CENTO TESSERE IN UN GIORNO AL CENTRO CULTURALE DI MARTA

Far ripartire l’incubatoio

“La soluzione – aggiunge -, è quella di far ripartire l’incubatoio ittico locale, dove in passato, milioni di uova di coregone ed altre specie, venivano portate a maturazione sotto il controllo costante degli esperti pescatori, che misuravano la temperatura stessa, andando incontro alla natura. Per questo, facciamo appello agli organi preposti e al ministro delle Politiche agricole, affinché possano intervenire e rendere funzionale la struttura”.

Danilo Piovani

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