Aveva tentato di investire la ex, assolto un giovane

Aveva tentato di investire la ex, assolto un giovane

Aveva tentato di investire la ex, assolto un giovane. L’uomo, residente a Tuscania, era stato accusato di aver tentato di investire la ex compagna che stava scappando da lui con il figlioletto tra le braccia. A maggio 2022 a raccontare la vicenda, risalente alla fine del lockdown, la presunta vittima, una 28enne, anche lei di Tuscania, che nel frattempo ha rinunciato a costituirsi parte civile.

La denuncia

La donna, il 29 giugno del 2020, sporse denuncia contro l’ex marito, il quale finì a giudizio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. “Mi allontanai da casa un mese prima dall’ultimo episodio che mi portò a presentare la querela nei confronti del mio ex marito – riferì la presunta vittima -. In quel periodo continuavamo a frequentarci per il bene di nostro figlio che all’epoca aveva un anno e mezzo”.

La lite

Durante l’udienza la 28enne ricostruì anche l’episodio cruciale. “Un giorno ci incontrammo e iniziammo a parlare del nostro rapporto e litigammo – raccontò la ventenne-. Lui cominciò ad alterarsi e io mi incamminai verso la mia macchina. Mi fermò afferrandomi per il mento dicendomi che non potevo andare via. Quindi raggiunsi l’auto e misi il bambino nel seggiolino. Quando feci per andarmene quando lui prese il bimbo e nell’andargli incontro per riprendere il piccolo. Non mi faceva avvicinare, dicendomi ‘vattene, levati’, allontanandomi con un braccio”.

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L’epilogo e la sentenza

A nulla valsero i tentativi della 28enne. “Nonostante io cercassi di placarlo -spiegò la giovane-, mi strappò pure la maglietta. Quando riuscì a prendere tra le braccia mio figlio scappai, mentre lui salì a bordo della mia auto e cominciò a inseguirmi andando a forte velocità e urlando ‘adesso ti prendo sotto’. A quel punto due vicini di casa che si erano affacciati dal balcone mi videro e mi fecero entrare in casa loro e chiamai un centro antiviolenza e i carabinieri. Alcuni giorni prima mi mandò dei messaggi vocali nei quali mi minacciava di morte e mi intimava di non avvicinarmi al bambino”.

La giovane, sollecitata dalle domande delle parti, proseguì dicendo che in passato l’imputato aveva avuto altri comportamenti violenti nei suoi confronti anche quando era in dolce attesa.

Martedì 20 giugno il giudice ha prosciolto dalle contestazioni l’uomo con un verdetto assolutorio.

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