Fotovoltaico a Pian di Vico, addio a 250 ettari

Fotovoltaico a Pian di Vico, addio a 250 ettari

Fotovoltaico a Pian di Vico, addio a 250 ettari. “Ad aprile è previsto l’inizio dei lavori per la costruzione del mega impianto fotovoltaico. In un sol colpo verranno cancellati irreversibilmente 250 ettari di fertile terreno agricolo e di paesaggio di grande pregio. L’impatto dell’impianto sarà enorme, perché insiste su una zona che è già compromessa da eolico industriale di altri comuni e perché si stanno moltiplicando richieste per altri megaimpianti sulla stessa area”.

IMPATTO ENERGETICO MINIMO 

E’ l’incipit dell’attacco dell’associazione AssoTuscania, contraria da sempre al progetto che poi fomula alcune domande. “Chi ne trarrà vantaggio? Non certo la Tuscia. Non certo il clima. Checché se ne dica, gli studi dimostrano che l’impatto è minimo, trascurabile sia come apporto energetico che come riduzione delle emissioni. Non certo i produttori italiani, dato che i pannelli sono perlopiù di produzione cinese. Non certo l’occupazione nel territorio, perché gli impianti non necessitano di numerosa manodopera per la loro gestione e manutenzione. Scomparirà per sempre un pezzo di territorio senza un impatto occupazionale e di ricchezza significativo”.

CRITICHE ALLE ISTITUZIONI

Poi le critiche a politiche e istituzioni. “Malgrado l’opposizione espressa in ogni sede da associazioni ambientaliste, agricoltori e loro realtà associative, albergatori, Soprintendenza, Pian di Vico sorgerà: gravissime le responsabilità delle istituzioni, in primis della Regione Lazio. Lo scempio sarà devastante per il paesaggio, per l’agricoltura del territorio ma soprattutto per il turismo”. AssoTuscania ha più volte espresso la sua contrarietà a questa strategia e a questi progetti, che non portano vantaggi, neanche in termini occupazionali, ma soltanto problemi.

VITERBO MAGLIA NERA

“Con la costruzione dell’impianto si distrugge il paesaggio e la bellezza, si sottrare una porzione enorme di territorio agricolo in una provincia, quella di Viterbo, “maglia nera” per il consumo di suolo in Italia. Si sta minando la vocazione turistica di un’area vasta, della Tuscia”.

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