Idraulici massacrati di botte per aver aver suonato il clacson

Idraulici massacrati di botte per aver aver suonato il clacson

Idraulici massacrati di botte per aver suonato il clacson. Rimandato in autunno il processo a tre operai rocciatori, componenti di una squadra che a gennaio del 2021 era impegnata a Castel Sant’Elia per mettere in sicurezza una zona interessata da una frana.

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Idraulici massacrati di botte

I tre imputati, accusati di lesioni e rapina, il 13 gennaio del 2021 avrebbero assalito e rapinato due idraulici. A settembre scorso due dei tre coimputati, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo hanno respinto le contestazioni mosse a loro carico, riferendo di non aver aggredito le due vittime, di essere stati insultati dai due impiantisti e di non avere idea di come sia finita nel cassone del loro veicolo la cassetta degli attrezzi e un trapano di proprietà dei due idraulici.

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La testimonianza

A marzo 2022 una delle parti offese ha ripercorso i fatti in aula in occasione della propria deposizione. “Io e mio cugino, che era alla guida del nostro Fiat Doblò, stavamo percorrendo la strada provinciale Civita Castellana-Castel Sant’Elia – ha raccontato la vittima-. Davanti a noi c’era un camioncino Iveco rosso che cominciò a zigzagare per poi girare a destra improvvisamente senza mettere la freccia e mio cugino suonò il clacson. Quando arrivammo di fronte all’abitazione del nostro cliente notammo dietro di noi il furgone rosso dal quale scesero i tre imputati. Due si avvicinarono a me e io inizialmente aprì lo sportello ma lo richiusi immediatamente perché iniziarono a picchiarmi. Contemporaneamente il terzo uomo si accostò a mio cugino cercando di chiarire la situazione. Io nel frattempo scappai per chiamare i carabinieri rifugiandomi in un’autofficina situata a pochi passi da dove ci trovavamo. Mio cugino fu aggredito da questi soggetti, ma io non assistetti alla scena perché mi preoccupai di dare l’allarme”. Il procedimento proseguirà a ottobre di fronte a un nuovo terzetto collegiale.

V. T.

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