Talete in crisi, ma assume
Talete in crisi, ma assume. Di per sé non sarebbe una gran notizia, se non per chi è in cerca di lavoro. Se non fosse che Talete è la società che tutti conosciamo – interamente pubblica ma di diritto privato, da anni sull’orlo del baratro finanziario, mai amata dagli utenti viterbesi – e se non fosse che le assunzioni programmate per il prossimo biennio sono 146. A fronte delle 44, tra personale tecnico e operativo, che erano state fissate come massimo dalla consulta d’ambito del 21 aprile.
IL NO DEL COMUNE
E’ stato proprio questo uno dei punti che hanno indotto il Comune di Viterbo, maggiore azionista dell’azienda idrica, a votare contro il budget nell’assemblea dei soci di lunedì. Lo ha rivelato la sindaca Frontini martedì in Consiglio comunale, con l’assessora al bilancio Elena Angiani che le ha subito dato manforte: “Nel piano operativo c’è un alert relativo alla capacità di solvibilità verso creditori – ha riferito la Angiani -. In pratica, nello schema di bilancio, Talete non ha capacità di solvibilità verso creditori per tutto il 2023, ma nonostante ciò chiede ai soci di assumere 146 persone nei prossimi tre anni”. Come dire: si balla sul Titanic.
PREVISTE 146 ASSUNZIONI
Nel piano operativo presentato da Talete è prevista appunto l’assunzione di 146 persone nell’arco di un biennio, di cui 99 entro dicembre di quest’anno, in contrasto con quanto deliberato dalla consulta d’ambito del 21 aprile, che aveva respinto lo stesso Poa fissando in 44 le unità di personale massime da reclutare. Un’operazione da 5 milioni e 994 mila euro, secondo i numeri forniti dalla Frontini in Consiglio: “Togliendo il milione e 137 mila euro già liquidati a una società interinale per 25 unità e sottraendo anche i costi del 2023, pari un milione e 755 mila euro, l’aumento sarebbe di 2,8 milioni”.
Massimiliano Conti
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