Caso Emanuela Orlandi, la manifestazione a San Pietro: “Vaticano apra i cassetti”

Caso Emanuela Orlandi, la manifestazione a San Pietro: “Vaticano apra i cassetti”

Caso Emanuela Orlandi, la manifestazione a San Pietro: “Vaticano apra i cassetti”. Sit-in nel pomeriggio di sabato 14 gennaio in ricordo della cittadina vaticana di 15 anni scomparsa il 22 giugno 1983. La manifestazione si svolge a Largo Giovanni XXIII. “Emanuela Orlandi: il Vaticano apre il caso. A quando i cassetti”, si legge su un cartello. Ad annunciare il ritrovo era stato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.

Pietro Orlandi: “Ascoltare Papa Francesco”

Sono circa 200 le persone presenti,  in largo Giovanni XXIII, davanti a via della Conciliazione “Verità e giustizia per Emanuela Orlandi”, si legge su uno striscione dei manifestanti. Presente anche Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. “Andrebbero ascoltate tante persone e anche Papa Francesco. Perché ci ha detto che Emanuela è morta? Dovrebbe spiegare le sue motivazioni, magari qualcuno gli ha detto così”, ha detto durante il sit-in aggiungendo: “Noi abbiamo una lista di persone da ascoltare dal 2018, ma alcune persone purtroppo sono venute a mancare”. La ragazza cittadina vaticana oggi avrebbe compiuto 55 anni.

EMANUELA ORLANDI, VATICANO APRE INDAGINE

Inchiesta aperta

“Tre papi volenti o nolenti stanno in questa storia di mia sorella Emanuela, sono Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Dopo 40 anni il Vaticano ha deciso di aprire per la prima volta un’inchiesta sul rapimento di Emanuela. E’ la prima volta. Loro hanno detto di non aver mai fatto alcuna indagine, perché mia sorella è stata rapita sul suolo italiano “ha detto Pietro
Orlandi che ha proseguito: “Noi è 10 anni che chiediamo l’apertura di un’indagine e ora è stato fatto, subito dopo la morte di Ratzinger”. “Da un anno chiedo di essere convocato – ha spiegato – e mettere tutto a verbale. I personaggi sono sempre quelli, comuni anche all’inchiesta Vatileaks“.

Le richieste della famiglia

Ascoltare, tra gli altri, padre Georg Ganswein, segretario di Benedetto XVI, il cardinale Tarcisio Bertone e il cardinale Giovanni Battista Re. Sono questi alcuni dei nomi presenti nella lista depositata da Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, in Vaticano per far luce sulla scomparsa della giovane. “Noi siamo contenti di essere tanti ed essere qui – ha detto all’Agi Sgrò – ho ricevuto migliaia di lettere di solidarietà dall’Italia. Non abbiamo ancora ricevuto nessuna convocazione ufficiale dal Vaticano e questa comunicazione alla stampa e non alla famiglia la trovo onestamente maleducata”.

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