Infermiere aggredito al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia
Infermiere aggredito al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia. E’ accaduto nella notte di mercoledì 1 settembre. L’episodio ha visto protagonisti il padre di un bimbo in attesa di essere visitato, il triagista e la guardia giurata addetta alla sicurezza.A rendere nota la notizia l’Unione lavoratori sanità.
Infermiere aggredito
Questo il racconto fornito dal sindacato: “Il genitore, appena giunto in ospedale, avrebbe preteso che il figlio fosse immediatamente visitato nonostante la fila di pazienti in coda e, sordo a qualsiasi tipo di ragione, dopo aver dapprima minacciato verbalmente sarebbe passato alle vie di fatto aggredendo fisicamente sia l’infermiere che la guardia giurata in servizio, nonostante la presenza di diversi pazienti in sala d’attesa”. A rimetterci più di tutti è stato l’infermiere con una prognosi di dieci giorni per un forte contusione al gomito destro e altre minori al volto e alla schiena. Solo l’intervento della polizia chiamata dal medico di guardia ha potuto sedare gli animi e identificare l’aggressore.
L’appello
“Medici e infermieri sono stanchi di subire continue aggressioni e minacce durante l’attività prestata in condizioni limite, vista la nota situazione di sofferenza dei pronto soccorso dovuta a carenza di posti letto e di personale nella Regione Lazio. Aggredire chi ti può curare non è la soluzione. La presenza di presidi della polizia non viene assicurata durante la notte, periodo in cui si verificano spesso eventi del genere. Riteniamo indispensabile a questo punto che intervenga duramente il Governo per mettere fine a questa follia che sta portando alla fuga di infermieri e medici dai pronto Soccorso, i quali non si vedono da tempo tutelati da uno Stato per cui lavorano e per cui cercano, nonostante le evidenti difficoltà, di garantire il diritto alla Salute di tutti”, conclude il Direttivo Uls.