Truffe romantiche, facevano invaghire donne con profili fake per farsi inviare soldi: 8 arresti

Truffe romantiche, facevano invaghire donne con profili fake per farsi inviare soldi: 8 arresti

Truffe romantiche, facevano invaghire donne con profili fake per farsi inviare soldi: 8 arresti. Truffa aggravata, riciclaggio e sostituzione di person queste le ipotesi di reato contenuti nell’ordinanza del gip di Roma eseguita nella mattina di mercoledì 22 marzo dalla polizia.

Truffe romantiche con profili fake

I presunti truffatori utilizzano profili social fake spesso presentandosi come personaggi affascinanti e rassicuranti, con l’obiettivo di instaurare un rapporto con le vittime fino ad indurle a credere ad una relazione sentimentale. Guadagnata la fiducia e la confidenza delle vittime, iniziavano con le richieste di denaro, utilizzando le scuse più disparate. Le richieste diventano sempre più frequenti e la vittima, imprigionata in una relazione a distanza, faticava a rendersi conto, e spesso ad accettare di essere vittima di una truffa.

Il finto militare americano

Questa indagine ha preso le mosse le mosse dalla denuncia di una signora, contattata su Facebook da Larry Brooks, sedicente ufficiale dell’esercito statunitense, di stanza in Siria, con la foto profilo raffigurante un affascinante uomo di mezza età.  Tra i due si è instaurata una vera e propria relazione sentimentale tanto che la vittima, credendo alla promessa di un futuro insieme, si è convinta ad effettuare diversi bonifici per consentire all’uomo di far fronte alle difficoltà economiche che gli impedivano di congedarsi e giungere finalmente in Italia. Per rendere più verosimile la truffa architettata, i criminali si spingevano a creare fittizie identità di studi legali che confermavano, utilizzando comunicazioni via mail, le esigenze ed urgenze economiche.

Numerose vittime

I primi accertamenti effettuati in rete e sui flussi finanziari hanno confermato i sospetti che il profilo fake Larry Brooks avesse mietuto molte vittime, e truffato decine di donne. Nel corso delle indagini sono emerse ben 32 vittime accertate con un provento illecito di circa 400.000 euro nel periodo dal 2018 al 2021. La lunga e complessa attività investigativa è stata condotta affiancando tecniche classiche di investigazione ad attività di analisi del traffico delle comunicazioni internet e dei flussi finanziari ed ha consentito di identificare nel Lazio gli odierni indagati.

I conti correnti all’estero

Sui conti correnti riferibili al gruppo criminale sono transitate somme di denaro provento delle truffe, inviate direttamente dalle vittime, per poi essere incassate, o trasferite su conti nelle disponibilità dei complici, in molti casi con rimesse di denaro all’estero, per la condivisione dei proventi della truffa. In relazione al quadro indiziario emerso, la Procura della Repubblica di Roma ha contestato il concorso in truffa, aggravata dall’aver approfittato delle condizioni di minorata difesa delle vittime e dalla transnazionalità del reato, nonchè il reato di riciclaggio dei proventi del reato.

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La trappola

L’approccio delle vittime è risultato rispondere a un consolidato protocollo criminale. Tuttavia i criminali hanno dimostrato di essere in grado di adattarsi alle diverse condizioni delle donne, riuscendo a far leva sui loro punti deboli sempre per conseguire l’obiettivo finale di ottenere l’invio di denaro. Ad esempio, quando hanno scoperto che una delle vittime non aveva potuto coronare il proprio desiderio di maternità, hanno inserito nella storia la figura di Elvis Brooks, figlio del sedicente militare, con il compito di instaurare una stretta relazione con la donna fino a spingersi al punto di chiamarla mamma. In taluni casi per suscitare la compassione delle donne, il figlio veniva descritto come gravemente malato e bisognoso di costose cure.

Le indagini

Agli indagati è stato contestato anche il reato di sostituzione di persona. Difatti Larry Brooks è persona realmente esistente negli Usa, e la foto utilizzata nei profili falsi è di un avvocato statunitense che in relazione alle condotte descritte ed infamanti ha presentato denuncia alle autorità Usa.

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La testimonianza: “Mia sorella truffata”

Un dramma che emerge nella lettera inviata alla Polizia postale dal fratello di una delle 32 vittime. “Lei, che ha 75 anni, come me è invalida civile al 100% con patologie serie – racconta l’uomo – da tanto tempo si è invaghita di un truffatore nigeriano che lei dice di trovarsi in Siria perchè militare. Ventiquattro ore su ventiquattro sono in contatto tramite messaggi: non sarebbe grave se non fosse che da tantissimo tempo tramite posta o bonifici gli manda ogni primo del mese quasi tutta la sua pensione restando sempre senza soldi da poter mangiare ed altro. Da febbraio 2021 oltre la pensione gli ha mandato bonifici di 20mila euro, soldi che doveva versare al tribunale perchè rischiamo di rimanere senza casa”.

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