Camilli: “Pentito di aver venduto a Romano. La Viterbese in D mi mette rabbia e tristezza”

Camilli: “Pentito di aver venduto a Romano. La Viterbese in D mi mette rabbia e tristezza”

Camilli: “Pentito di aver venduto a Romano. La Viterbese in D mi mette rabbia e tristezza”. Dopo il clamoroso fallimento del 2004, passando per la C2 col lodo Petrucci e dalla retrocessione di Viareggio, la Viterbese è anno dopo anno sprofondata sempre più in basso fino a sparire di nuovo, sotto una mole imponenti di debiti col fisco, nell’estate 2013. Tre anni dopo in C ce l’ha riportata lui, Piero Camilli, imprenditore e sindaco di Grotte di Castro, ricominciando dall’Eccellenza, vinta in 10 mesi, e scontando un paio d’anni di purgatorio in serie D, sempre però con squadre di altissimo livello.

Camilli: “La Viterbese in D mi mette rabbia e tristezza”

Presidente Piero Camilli, che effetto fa oggi che la Viterbese è retrocessa in serie D ripensare a quelle imprese?
“Tanta tristezza, e anche tanta rabbia. Un patrimonio realizzato con serietà, competenza e sacrificio ora è andato disperso. Ci vuole tanto a costruire, pochissimo a distruggere”.

RICORSO BOCCIATO. VITERBESE RETROCESSA

“Pentito di aver venduto a Romano”

Nel 2019 la vittoria della Coppa Italia, il punto più alto mai toccato dalla Viterbese nella sua storia, e poi la scelta del divorzio, in polemica con la città. Se ne è mai pentito? E si è mai pentito di aver lasciato la società a Romano?
“Con la Viterbese sotto la mia gestione si sono raggiunti livelli mai visti prima. Dopo le vittorie in Eccellenza e serie D abbiamo fatto sempre i play off in C e siamo entrati nella storia con la vittoria della Coppa Italia, al secondo anno consecutivo in cui andavamo in finale. Però il daspo a mio figlio, poi revocato, mi aveva lasciato molta amarezza. Se mi sono pentito di aver lasciato la Viterbese a Romano? Tantissimo. Perché lui sarà bravo a fare i corsi di formazione, ma il calcio è un’altra cosa, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Però io la società gliel’ho lasciata sana, pulita, senza debiti e con un parco giocatori di valore. Penso a Vandeputte, Atanasov, Mignanelli e a tutti gli altri. Ora la squadra è retrocessa diretta, ma per la salvezza non puoi ridurti a sperare che ti restituiscano due punti di penalizzazione!”.

Eleonora Celestini

INTERVISTA COMPLETA SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 12 MAGGIO – EDICOLA DIGITALE

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