Viterbese, ora ci vuole un miracolo per salvarsi. Ma la squadra è spenta

Viterbese, ora ci vuole un miracolo per salvarsi. Ma la squadra è spenta

Viterbese, ora ci vuole un miracolo per salvarsi. Ma la squadra è spenta. Nessuna redenzione. Nessuna rinascita. La Viterbese sconfitta sabato sera anche dal Monterosi – più cinico e compatto ma non certo scintillante e insuperabile, se solo i gialloblù ci avessero almeno provato – sembra una squadra che ha definitivamente mollato. Che non ha la forza, fisica e mentale, di battersi per una salvezza che la città meriterebbe, salvo poche eccezioni che però in campo non bastano a far girare l’inerzia a una squadra che in queste condizioni non può che essere destinata all’indecorosa discesa tra i dilettanti.

La squadra è spenta

Lenta di gamba e di pensiero, anche in fase di possesso la Viterbese non è mai lucida e subisce il pressing dell’avversario, facilitato nel recupero palla. Non esistono soluzioni offensive, sotto il vestito del catenaccio ultradifensivo (che peraltro neanche basta a evitare di prendere gol) non c’è niente, non c’è la minima traccia della costruzione del gioco d’attacco. Ma se non segni non vinci. La pochezza tecnica è disarmante e fa il pari con una totale povertà di idee: non si può utilizzare come unica strategia l’attesa del triplice fischio mirando a non prenderle, nella speranza che come ad Agropoli arrivi un episodio in zona Cesarini a regalare tre punti. Non si può non osare mai. Non si può non fare un tiro in porta o una misera azione offensiva durante la gara più importante dell’anno, quando contava solo vincere.

VITERBESE SEMPRE PIU’ GIU’

Il lento declino

Ma il fallimento sportivo odierno non riguarda solo questa stagione (indipendentemente da se la Viterbese si salverà, bisogna tornare indietro di decenni per trovare un punto così basso raggiunto dai gialliblù), bensì il lento declino che ogni anno, dal 2019 a oggi, cioè sotto la gestione Romano, ha visto la Viterbese indietreggiare sempre un po’ di più, fino a trovarsi per il secondo campionato consecutivo – ma in una condizione decisamente più difficile – ad un passo dalla serie D. Con neanche la speranza di poter formalizzare la domanda di ripescaggio, qualora se ne presentasse l’occasione e il club disponesse delle risorse adeguate: ad oggi la Viterbese, salvo diversa decisione del collegio arbitrale del Coni il prossimo 18 aprile, risulta ancora penalizzata di due punti per inadempienze contributive. E le squadre in questa condizione non possono neanche presentarla la domanda di ripescaggio.

Serve un miracolo per salvarsi

Senza sei punti nelle prossime due partite è difficile anche sperare nei play out e ormai molto dipenderà soprattutto dai risultati delle altre. Senza due vittorie, senza quelle vittorie che la squadra fino ad oggi ha però dimostrato di non essere in grado di centrare, il destino dei gialloblù appare segnato. L’unica speranza dei tifosi resta solo quella di appellarsi all’intervento divino, accendendo un cero a Santa Rosa e pregando. Pregando per un miracolo.

Eleonora Celestini

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