Con “Civita aperta” si va alla scoperta della civiltà etrusca

Con “Civita aperta” si va alla scoperta della civiltà etrusca

Torna “Civita Aperta” un percorso affascinante alla scoperta dell’antica città etrusca. Si svolgerà domenica sul pianoro della Civita la manifestazione sotto l’egida dell’Università degli Studi di Milano a cura di Giovanna Bagnasco Gianni, con il patrocinio del comune di Tarquinia della Soprintendenza competente. Partecipano enti e istituzioni locali, tra cui l’Università Agraria e il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia.

Il carattere innovativo e sfaccettato del “Progetto Tarquinia”, ha incontrato la missione del Rotary Milano Manzoni Studium, i cui membri sono venuti in visita agli scavi e hanno voluto sostenere la ricerca dell’Università a Tarquinia istituendo una borsa di studio. Civita Aperta è un percorso affascinante alla scoperta dell’antica città etrusca che ogni anno dal 2015 si apre al pubblico. Quest’anno si potrà seguire la storia della città etrusca dalla sua nascita fino alla sua integrazione nell’Impero Romano.

Gli scavi iniziati nel 1982 nel ‘complesso monumentale’ nel tempo si sono arricchiti grazie ad una ricerca interdisciplinare che nel 2019 è culminata in un progetto in collaborazione con l’Università di Cambridge: Science@Tarquinia, studio a ampio raggio sull’ecosistema dell’antica Tarquinia. Si basa sulla ricerca isotopica dei resti antropologici, faunistici e naturalistici, che ha fornito dati per ricostruire l’ecologia delle forze produttive della città fin dalle sue origini.

“Al ‘complesso monumentale’, postazione in cui inizia la visita, si tocca con mano l’aggregarsi della comunità tarquiniese attorno a una cavità naturale alla fine del X secolo a.C. e a un bambino deposto accanto un secolo dopo. Nell’insieme evocano la storia sacra di Tagete, il bambino nato vecchio e scaturito da una zolla nel territorio della città, che trasmise a Tarconte le norme della religione degli Etruschi.

Anna Maria Vinci