Superstrada Terni-Orte-Civitavecchia, ambientalisti: “La valle del Mignone è salva”
Superstrada Terni-Orte-Civitavecchia, ambientalisti: “La valle del Mignone è salva”. “Ma vigileremo in modo costante affinché la progettazione del secondo stralcio proceda all’identificazione dell’alternativa meno dannosa per habitat e specie e a una valutazione complessiva delle incidenze sul sito Natura 200”. A dichiararlo sono le associazioni Lipu, Wwf, Italia Nostra e Grig, con riferimento al provvedimento di compatibilità ambientale del ministero dell’Ambiente con cui si dà il via al primo stralcio del completamento della superstrada Orte-Civitavecchia.
Il ministero nel provvedimento ha giudicato positivamente il cosiddetto ‘tracciato viola’ che aveva già ottenuto la compatibilità ambientale con il decreto Via del 2004, ormai quasi venti anni fa.
Il tracciato viola
Il tracciato viola è quello che le associazioni avevano sostenuto come possibile alternativa al ‘verde’. “Questo conferma che le nostre azioni legali contro quest’ultimo erano pienamente motivate – dichiarano Lipu, Wwf Italia, Italia Nostra e Grig –. Esso avrebbe provocato gravi danni all’ambiente e alle aziende agricole e turistiche della Valle del Mignone”. La quale, sottolineano, “rientra nella bellissima zps Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate”. A fronte dei danni prodotti, aggiungono, “non avrebbe portato nessun beneficio alla città di Tarquinia, che non avrebbe neppure avuto uno svincolo dedicato, ma soltanto l’uscita all’altezza dell’autostrada Tirrenica”.
“Ancora nodi da sciogliere”
Secondo le associazioni rimangono comunque ancora da risolvere “due importanti questioni: primo, in nessun documento di Anas messo a disposizione del pubblico si afferma che l’opera verrà completata riprendendo per intero il tracciato viola. Secondo, il tracciato viola, pur valutato ambientalmente compatibile nel 2004, non è mai stato sottoposto a Valutazione di incidenza, oggi effettuata solo per il primo stralcio”.
L’impossibilità di approvare il ‘tracciato verde’ è stata ribadita anche dalla nuova sentenza del Tar Lazio (numero 16243) emessa lo scorso 6 dicembre sul ricorso presentato dalle stesse associazioni. Una nuova sentenza, questa, che conferma quanto già stabilito dallo stesso organo amministrativo. Infatti il giudice ritiene ammissibile la suddivisione in stralci ma solo perché rientra nel progetto, finalizzato al completamento dell’opera, di un “recupero” del tracciato viola nella sua interezza”.