Cani da caccia reclusi, arriva la condanna. La Protezione animali: “Pena troppo lieve” | Foto | Video

Cani da caccia reclusi, arriva la condanna. La Protezione animali: “Pena troppo lieve”. Condannato dal Tribunale di Roma a quattro mesi di reclusione l’uomo che deteneva in un canile abusivo undici cani da caccia a Roma, sulle sponde dell’Aniene, all’interno della Riserva naturale. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che presentò la denuncia all’autorità giudiziaria. La condanna è stata emessa per tutti i capi d’imputazione contestati: detenzione incompatibile e maltrattamento.

Cani da caccia reclusi

Il procedimento fu avviato nel 2019 a seguito del sequestro della struttura abusiva fatiscente eseguito dalle guardie zoofile dell’Oipa coadiuvate dall’Asl Roma 2 e dalla polizia municipale. Gli undici cani, trovati in una situazione igienico-sanitaria gravissima, senza cibo né acqua, erano malati, denutriti, pieni di parassiti e una femmina era in avanzato stato di gravidanza. Appartenenti a diverse razze “da caccia”, forse erano detenuti per la riproduzione e la vendita.

Protezione animali: “Pena troppo lieve”

“Il maltrattamento e la detenzione incompatibile vale solo quattro mesi di reclusione”, commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “È tempo di mettere mano a una riforma che renda più severe le pene per chi delinque contro esseri senzienti cui anche il nuovo articolo 9 della Costituzione riconosce l’esigenza di tutela. L’opinione pubblica non comprende l’esiguità di queste pene e non serve a nulla prometterne l’inasprimento nelle campagne elettorali se poi non si passa ai fatti”.

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Attenzione ai canili abusivi

Gli allevamenti abusivi di animali al fine della riproduzione e della vendita purtroppo non sono rari. Per questo, l’Oipa raccomanda di fare molta attenzione agli annunci online che riguardano la cessione di animali poiché, nonostante l’adozione o la vendita di animali da compagnia sul web sia legale, molto spesso questi annunci possono nascondere un traffico illecito punito come reato con pene molto severe (reclusione, multa elevata e confisca degli animali) e acquistare animali online, anche se in buona fede, può comportare il concorso in tale traffico.

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