Acqua, i comitati: “Non vogliamo fare la fine di Latina”

Acqua, i comitati: “Non vogliamo fare la fine di Latina”

Acqua, per i comitati Viterbo rischia di fare la fine di Latina. A lanciare l’allarme sui possibile effetti collaterali della privatizzazione dell’acqua, e anche del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera, è il comitato Non ce la beviamo, alla luce dei dati Istat sulla dispersione idrica riportati nei giorni scorsi dal Corriere.

ACQUA PUBBLICA, SINDACI IN CAMPO

Acqua sprecata

Dati allarmanti per quanto riguarda la nostra provincia – più di metà dell’acqua immessa in rete sprecata – ma addirittura drammatici per quanto riguarda il territorio pontino, dove la dispersione supera la soglia stratosferica del 70%, record negativo nazionale. Ma a Latina dire acqua significa dire Acea, la multiutility capitolina che è una delle principali candidate ad acquisire il 40% delle quote di Talete, messe sul mercato per uscire da una situazione finanziaria ormai fuori controllo. “E’ questo che vogliamo?”, si domanda il comitato proprio riferendosi ai numeri pontini.

TALETE ACCELERA SULLA TARIFFA UNICA

Comitati in campo

“Per una volta lasciamo da parte Talete e occupiamoci di AcquaLatina, Ato5 Lazio sud, il cui socio privato al 49% è Acea – si legge in una nota -. Sapete a quanto ammontano le perdite degli acquedotti della provincia di Latina? Sono il 73,8% dell’acqua immessa all’inizio del percorso. Ciò significa che solo il 26,2% dell’acqua immessa viene effettivamente erogata alla cittadinanza. La nostra Talete, invece, perde per strada ‘solamente’- si fa per dire – il 50,8 dell’acqua immessa”. Battersi contro la privatizzazione di Talete, secondo il comitato Non ce la beviamo, significa di fatto lottare contro la cessione del 40% delle sue quote ad Acea, “probabile socio privato subentrante nell’Ato viterbese”.

M. C.

ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 19 GENNAIO