Acqua, Romoli prova a ricucire lo strappo sulla privatizzazione di Talete

Acqua, Romoli prova a ricucire lo strappo sulla privatizzazione di Talete

Acqua, Romoli prova a ricucire lo strappo sulla privatizzazione di Talete. Il governo, con il decreto legislativo numero 201 approvato lo scorso 23 dicembre, ha disposto sul riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Tale atto, nell’abrogare le precedenti disposizioni in materia, non contempla l’affidamento di servizi a rete in economia o tramite Aziende Speciali e, tenendo conto delle specifiche deliberazioni di Arera, dispone chiari indirizzi sulle modalità di scelta di gestione del servizio locale.

TALETE, CAMILLI RESISTE

Romoli prova a ricucire

“Alla luce di ciò – commenta in una nota il presidente della Provincia Alessandro Romoli – ho invitato i sindaci dei Comuni di Viterbo, Vasanello, Tarquinia, Monte Romano e Soriano nel Cimino a ricostituire una coesione territoriale sul percorso che stiamo sviluppando per poter assicurare a noi, e soprattutto ai nostri nipoti, un servizio idrico di qualità nel pieno rispetto delle norme italiane e comunitarie, nella certezza che un confronto, anche aspro, purché approfondito e nel merito, possa dare risposte ben superiori a quelle derivabili da un lungo contenzioso legale”.

Verso l’Ato unico

“Allo stesso tempo – prosegue Romoli – ho ripetuto l’invito alla Regione Lazio a considerare quanto già da noi richiesto in merito alla costituzione dell’Ato Unico regionale e, in subordine, al trasferimento di tutti i Comuni dell’Ato 1 all’interno dell’Ato 2 al fine di porre definitivamente fine a tutte le criticità insite nella costituzione di un Ato troppo debole che ha costretto il suo ente di governo a imporre tariffe sempre più elevate”.

B. M.

ARTICOLO SUL CORRIERE DI VITERBO IN EDICOLA 19 GENNAIO