Appello delle aziende ai candidati alle regionali: “Interventi seri per l’agricoltura”
Agricoltura appello delle imprese. L’Associazione spontanea di tutela agricola (Asta, che raggruppa oltre 200 aziende della Tuscia) scrive ai candidati presidenti alle elezioni regionali e al Governo per esporre la gravità della situazione che sta vivendo il comparto e per rivendicare la necessità di interventi immediati per sostenere le imprese, ma soprattutto di politiche a medio-lungo termine per garantire loro il futuro.
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Appello delle aziende
Nella lettera, a firma del presidente Fernando Monfeli, l’associazione spiega come il settore agricolo stia vivendo una delle peggiori crisi degli ultimi anni, a causa di “costi energetici fuori controllo, costi di fertilizzanti e agrofarmaci proibitivi, distorsioni e speculazioni nelle filiere, prezzi di vendita dei prodotti all’origine che non si armonizzano con quelli di mercato, Covid, gelate, calore intenso e siccità, speculazioni ideologiche sulla condotta morale delle nostre attività. E, per ciò che concerne la Tuscia, mancanza di una valorizzazione e promozione del territorio. Alla luce di questi fatti – scrive Monfeli – è utile per noi agricoltori comprendere fin da ora quali saranno le posizioni che intenderanno prendere il prossimo consiglio regionale, la giunta e il presidente in merito alle questioni agricole”.
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Deposito scorie nucleari
A proposito del sito per il deposito nazionale di scorie nucleari, la domanda ai candidati è: “Ritenete possa rappresentare una risorsa per il territorio e la sua agricoltura o intendete attivarvi affinché non venga realizzato nella Tuscia? Ci aspettiamo risposte serie e concrete – conclude Fernando Monfeli – siamo stanchi di essere trattati come una colonia della Capitale e visti solo come un bacino elettorale. La provincia di Viterbo è una delle prime zone agricole d’Italia, la nostra economia si fonda sul lavoro di noi agricoltori e non possiamo più permetterci di rinviare scelte politiche che le Istituzioni avrebbero dovuto fare in passato”.
Massimiliano Conti
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