Bagni pubblici chiusi o impraticabili
Bagni pubblici chiusi o impraticabili ma il Comune paga 60 mila euro all’anno. A tanto, infatti, ammonta la somma che Palazzo dei Priori riconosce alla Viterbo Ambiente per gestirli. Non sarebbe uno scandalo se non fosse scandalosa la condizione delle latrine del capoluogo. Tutte chiuse o impraticabili, con due sole eccezioni: piazza San Lorenzo, non a caso gestite dalla curia e per questo in ottimo stato, e Pratogiardino, ristrutturate nel contesto dei lavori di riqualificazione del parco di via della Palazzina e oggi sotto sorveglianza per evitare che tossici e sbandati ne facciano un uso non consono.
IL COSTO DEL SERVIZIO A PALAZZO DEI PRIORI
Che la situazione dei bagni pubblici in una città che si pregia di essere d’arte e di cultura, ma soprattutto turistica, gridasse vendetta si sapeva. Quello che non tutti sanno è però che questo non-servizio costa al Comune, e quindi ai cittadini viterbesi, 60 mila euro l’anno. La colpa ovviamente non è di Viterbo Ambiente. Ristrutturare i servizi igienici sarebbe infatti compito del Comune che, evidentemente, ha deciso di applicare in materia il principio di sussidiarietà: a fornire il servizio ai turisti ci pensano i privati, ovvero gli esercizi pubblici. Resta il fatto che, in mancanza di strutture, la gestione delle toilette andrebbe stralciata dal contratto dell’igiene urbana. A meno di non voler pagare 60 mila euro la custodia di un solo bagno pubblico, quello appunto di Pratogiardino. Ci sarebbero anche i gabinetti della Quercia, recentemente ristrutturati ma mai riaperti.
DISCARICA AGLI ALMADIANI
Addebitare alla giunta Frontini l’assenza di servizi igienici pubblici sarebbe ingiusto: si tratta di un problema annoso che riguarda sia il capoluogo che le frazioni. Con alcuni casi limite: il bagno vicino agli Almadiani è diventato col tempo una discarica di rifiuti, mentre i bagni pubblici del parcheggio del Sacrario, quelli a chiusura elettronica, si trovano in condizioni inenarrabili, indegne di un paese civile. Figuriamoci di una città turistica.
Massimiliano Conti
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