Canili, Antonella Bruni: “Va copiato il modello Narni”

Canili, Antonella Bruni: “Va copiato il modello Narni”

Canili, Antonella Bruni: “Va copiato il modello Narni”. E’ lei che si muove, ovunque si parli di rispetto per gli animali. Quando ci sono abusi, quando esplodono fenomeni di violenza, quando si vanno a effettuare controlli sui canili pubblici o privati. Alla fine quella cascata di capelli ricci e biondi che appartengono ad Antonella Bruni, coordinatrice del Movimento animalista, compaiono ovunque, con l’energia costante di una donna che si batte per la difesa e i diritti degli animali. Non a caso è sempre sua, l’ultima lettera aperta, dove, ricordando il fenomeno del randagismo e dei canili, spesso teatro di situazioni al limite, con un numero spropositato rispetto alle reali possibilità di ospitare, invita gli amministratori di tutta la provincia di Viterbo a non rimanere chiusi nei propri uffici ma a verificare là, dove rispetto alle solite chiacchiere, seguono fatti concreti e virtuosi.

IL CANILE HA RETTO ALL’EMERGENZA NEVE

“Va copiato il modello Narni”

Come il parco canile di Narni giusto?
“Eh sì, – spiega la stessa Bruni – andare a visitare un parco d’eccellenza come quello vicino a noi di Narni è stato come entrare in un altro mondo”.
Ci può spiegare meglio di cosa si tratta, cosa c’è di diverso rispetto a un canile o un rifugio di vecchia concezione?
“E’ difficile renderlo a parole, diciamo che la sensazione che prevale è quella dell’armonia, i cani hanno a disposizione molto spazio, l’ambiente circostante è verde e ampio, la parte notturna è al coperto ed è pavimentata con cemento di facile pulizia mentre la parte immediatamente fuori è in ghiaia. Quello che appare chiaro però è il rapporto di confidenza e quotidianità con gli operatori, gli educatori che diventano per i cani una vera e propria famiglia rendendo più facile poi, l’approccio con il passo successivo che è l’adozione naturalmente”.

Daniela Venanzi

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