Capitale della cultura, la minoranza: “La giunta mostri i progetti”
Ammonta a 500 mila euro il fondo destinato alla candidatura di Viterbo capitale europea della cultura nel prossimo triennio, 200 mila il primo anno e 162 mila in ciascuno dei due successivi. Fondi inseriti nel bilancio 2023 che arriverà all’esame del Consiglio comunale oggi e domani.
Ma a cosa serviranno? Se lo sta chiedendo l’opposizione, dopo aver votato l’indirizzo all’unanimità nel segno della condivisione con tutte le forze politiche.
Ma, proprio per questo, affinché ci sia totale partecipazione, ci vuole anche completa condivisione delle informazioni. Cosa che la sindaca Chiara Frontini si è impegnata a fare. Ma quella cifra messa in bilancio, senza sapere per cosa, ha fatto alzare le antenne alle forze di minoranza.
“In commissione abbiamo chiesto risposte, ma non le abbiamo avute. In Consiglio comunale ce le dovranno fornire – dice il capogruppo del Pd Alvaro Ricci -. C’è una posta di 600 mila euro e non ci dice cosa ci vuole fare”.
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L’esponente dem ne fa anche una questione politica: “La sindaca era partita bene, poi sono arrivati i contrasti con gli altri sindaci della provincia che non aiutano”, dice riferito all’ultimo scontro avvenuto in seno alla Conferenza sulla sanità, terminata prima di iniziare.
“La sindaca è partita con il piede sbagliato. Con l’opposizione, poi, il rapporto è a dir poco conflittuale”, prosegue Ricci. Stesso tenore sui banchi di Fratelli d’Italia: “I soldi messi in bilancio per la candidatura di Viterbo a capitale europea della cultura sono molti – dice Matteo Achilli -. Mi sembrano anche troppi. Almeno per iniziare. Per metterli in bilancio hanno praticamente svuotato altri capitoli di altri assessorati, come quello dei servizi sociali. La coperta è corta. E questo bilancio mi sembra un po’ povero di aiuti, consideriamo anche che tra qualche mese il reddito di cittadinanza finirà. Vediamo come si comporterà questa amministrazione nei confronti degli indigenti”.