Cerimonie nuziali: a Viterbo stop alle coppie non residenti

Cerimonie nuziali: a Viterbo stop alle coppie non residenti

Scatta l’allarme per i matrimoni a Viterbo. Al momento risultano infatti essere stati annullati alcuni ricevimenti previsti per il 2024 in una chiesa di Tarquina e in una del capoluogo.
A ricevere la disdetta una delle operatrici del settore, su richiesta degli sposi stessi, provenienti da Roma, che dicono di aver ricevuto una telefonata nella quale venivano invitati a celebrare il rito nella parrocchia di residenza. E questo, a quanto pare, dovrebbe riguardare tutti i promessi sposi di fuori città, a partire dal 2024.

Ultimo anno utile

Si salvano soltanto quelli che, pur provenendo da fuori, si sposano nell’anno in corso. Per tutti gli altri, a partire dall’anno prossimo, l’invito è di organizzare il rito nuziale nella propria parrocchia di appartenenza, che sia Milano, Torino oppure Roma.

Si salva chi ha parenti

L’unica eccezione sembrerebbe quella relativa a chi ha parenti della zona, e quindi con una giustificazione valida per volere il matrimonio a Viterbo. La decisione, su disposizione del vescovo Orazio Francesco Piazza, se confermata metterebbe a dura prova il settore economico dei matrimoni, già colpito dalla pandemia e che lentamente e a fatica ha ripreso vigore appena l’anno scorso. Questo perché Viterbo, terra di chiese bellissime, è molto richiesta dai fidanzati di tutta Italia e in particolare della capitale.

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Un colpo all’indotto

Il colpo sarebbe duro per tutto l’indotto che ci gira intorno, aziende di catering, strutture per ricevimenti, ristoranti e anche hotel che registrerebbero una flessione importante se il provvedimento, così come è stato riferito, venisse confermato dalla Curia.

Una situazione che ha generato un passaparola tra gli addetti ai lavori e che in poco tempo ha generato scompiglio e preoccupazione. “La speranza – ha detto uno di loro – è che le cose non stiano così, e che si sia trattato di un caso isolato”, anche se in molti sono già convinti che questa sia una decisione presa contro la quale si dovranno battere portando avanti le loro ragioni.

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