Cinghiali, via libera alle soppressioni dopo le catture. Ma non si può sparare

Cinghiali, via libera alle soppressioni dopo le catture. Ma non si può sparare

Cinghiali, via libera alle soppressioni dopo le catture. Ma non si può sparare. Via libera dalla Regione all’abbattimento dei cinghiali. Una buona notizia per il Comune e la Provincia, che non devono più attendere l’approvazione del piano di contenimento, ancora fermo alla Pisana. A partire da oggi, gli ungulati potranno essere eliminati seguendo un protocollo ben preciso, che sarà attuato in sinergia tra le due istituzioni.

CINGHIALI A DUE PASSI DA PIAZZA VERDI

Cinghiali, via libera alle soppressioni

La zona più interessata è il parco dell’Arcionello (di competenza provinciale), divenuto da anni il grand hotel dei cinghiali. Come detto, in virtù del persistere della peste suina africana, sebbene non siano stati registrati casi nella Tuscia, sarà possibile procedere a degli abbattimenti preventivi volti a sfoltire i capi presenti nella riserva naturale.

ARRIVANO GLI ISPETTORI AMBIENTALI

Non si può sparare

La premessa c’è, la modalità pure: dentro il parco non si può sparare, l’abbattimento potrà avvenire solo mediante cattura. Tramite delle gabbie, già in dotazione alla Provincia, che devono essere posizionate in più posti e spostate, si provvede a catturare l’animale e a portarlo in una zona controllata per ucciderlo. Questo per consentire la successiva macellazione a scopo alimentare del capo, che, magari, potrà anche essere dato alla Caritas. A condurre queste operazioni sarà la Polizia provinciale, che possiede un elenco di squadre di cacciatori esperti. Altrimenti c’è un secondo metodo che potrà avere luogo direttamente sul posto, ossia la telenarcosi. In questo caso, però, non sarà possibile macellare la carcassa, che dovrà essere incenerita.

ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 17 MARZO – EDICOLA DIGITALE

IL CORRIERE DI VITERBO SU FACEBOOK E INSTAGRAM