Condannato per stupro, il buttafuori ora è accusato di truffa
Condannato per stupro, il buttafuori ora è accusato di truffa. Rispondendo a un annuncio di lavoro online truffò un 59enne di Albano Laziale spacciandosi per un dipendente di una associazione specializzata nell’assistenza ai senzatetto in cerca di nuove figure.
Buttafuori accusato di truffa
Altra grana per Daniele Nuomi, il 22enne di origine bolognese, ma residente a Pomezia, che a fine settembre è stato condannato a Viterbo a 16 anni di reclusione per violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni e rapina, con l’aggravante della crudeltà. Tutti reati commessi tra il 2019 e il 2020 ai danni di una 17enne.
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Nuovo processo
Stavolta il buttafuori, attualmente a Regina Coeli, è accusato di truffa. Dovrà comparire davanti al giudice del Tribunale di Velletri ad aprile. I fatti risalgono ad agosto 2019, quando il ventenne rispose a una richiesta di lavoro pubblicata dal 59enne su un noto portale web di annunci gratuiti. Il 22enne riuscì così ad agganciare il 59enne in cerca di impiego.
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Le accuse
Secondo le ricostruzioni, il 22enne promise alla vittima una retribuzione intorno ai mille e 800 euro mensili e in prima battuta si fece consegnare 161 euro. Soldi necessari a suo dire a coprire le spese legate a certificazioni varie e alle coperture assicurative. Ma il 22enne sparì e fu denunciato.
V. T.