Deposito scorie nucleari nella Tuscia, il ministro dispone nuovi carotaggi

Deposito scorie nucleari nella Tuscia, il ministro dispone nuovi carotaggi

Deposito scorie nucleari nella Tuscia, il ministro dispone nuovi carotaggi. “Ho chiesto approfondimenti, carotaggi e una nuova analisi dei dati”. A dirlo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, arrivato mercoledì pomeriggio, 1 febbraio, a Viterbo a sostegno dei candidati azzurri alle elezioni regionali. Non poteva, e lo sapeva, esimersi da un commento sulla questione del deposito nazionale di scorie nucleari. Del resto la Tuscia ospita 22 dei 57 siti giudicati idonei ad ospitare la struttura.

Deposito scorie nucleari

Ora, però, Sogin ha dovuto fare un passo indietro e riprendersi la Cnai (Carta nazionale dei siti idonei), per effettuare nuove indagini e, soprattutto, come ha detto lo stesso Pichetto Fratin dieci giorni fa al question time alla Camera, fornire ulteriori elementi circa i criteri adottati per la scelta. Scelta consegnata tre mesi fa al ministero. “E’ vero – ha detto il responsabile dell’Ambiente – ho la Cnai da tre mesi, ma, del resto, sono oltre trent’anni che siamo fermi. Una volta avuti i chiarimenti farò le mie valutazioni. A meno che non arrivi l’autocandidatura” ha scherzato prima di entrare nella sala convegni di Unindustria, dove lo attendeva la platea di amministratori di Forza Italia. La sua battuta è stata chiarita da Giulio Marini, che lo accompagnava, e che ha tenuto a precisare (in verità non era necessario, ma a due settimane dal voto è comprensibile): “Non ci sarà alcuna autocandidatura. E’ sicuro”.

Nuovi carotaggi

Le dichiarazioni del ministro fanno il paio con quelle, inascoltate, esposte per tutto il periodo del seminario nazionale dai comitati e rimaste lettera morta per Sogin. In tutte le relazioni le associazioni viterbesi hanno sottolineato l’assurdità di una scelta operata sulla base di dati ed elementi morfologici vecchi di decenni. Chiedendo nuove analisi, approfondimenti e carotaggi. Sogin non ha mai tenuto conto di tali richieste.

Beatrice Masci

ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 3 FEBBRAIO