Dirigenti, alle casse comunali costano 700 mila euro l’anno

Dirigenti, alle casse comunali costano 700 mila euro l’anno

Dirigenti comunali, ecco quanto costano. Le indennità di posizione dei dirigenti comunali, cioè la parte di stipendio legata al grado di dirigente, variano da un minimo di 34 mila a un massimo di 44 mila euro l’anno, in funzione del numero di deleghe attribuite e del punteggio riportato nella graduatoria interna.

LA RIORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI

Dirigenti comunali

I settori, nel nuovo modello organizzativo, sono otto: il primo comprende i servizi al cittadino, l’amministrazione digitale, la polizia locale, l’ufficio speciale ex comuni e la mobilità urbana. A capo c’è il comandante dei vigili urbani Mauro Vinciotti, che, con una valutazione complessiva di 85 punti, percepirà un’indennità di posizione di 42 mila euro. Da aggiungere, ovviamente, a tutte le altre voci che compongono lo stipendio di un dirigente: indennità tabellare, anzianità, vacanza contrattuale. Il secondo settore comprende la ragioneria, il bilancio, le società partecipate, il patrimonio e il benessere animale. Alla guida c’è la dottoressa Eleonora Magnanimi, che ha ottenuto il punteggio più alto in assoluto (96) e che percepirà soltanto di indennità di posizione 44 mila euro l’anno per 13 mensilità. Il terzo settore riguarda la cultura, l’educazione, la film commission, il sistema museale e la candidatura di Viterbo a capitale della cultura nel 2033. Lo gestisce Luigi Celestini, con una indennità pari a 34 mila euro (la più bassa) in forza dei 69 punti ottenuti.

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Gli stipendi

Il quarto settore comprende sviluppo economico e turismo, le attività produttive, l’agricoltura, le entrate tributarie e l’ufficio strategico per il giubileo. Tutte queste deleghe sono in mano a Giancarlo Maria Manetti. Per lui un punteggio di 92 e un’indennità di 44 mila euro. Il quinto settore è quello dei servizi sociali, del volontariato, della gestione del personale e del contenzioso. A capo c’è il dirigente Romolo Rossetti, che percepisce un’indennità di posizione di 42 mila euro a fronte di un punteggio pari a 89. Nel sesto settore troviamo i lavori pubblici, i servizi cimiteriali, il sistema idrico, il termalismo, le gare e gli appalti. Al comando c’è l’architetto Massimo Gai con un’indennità, anche in questo caso, di 42 mila euro. E’ di 44 mila euro invece il corrispettivo dell’architetto Stefano Peruzzo, al timone del settimo settore: urbanistica e centro storico, edilizia residenziale pubblica, impianti sportivi, accessibilità e abbattimento delle barriere architettoniche. Per lui un punteggio di 93.

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Il nodo dell’Ambiente

L’ultimo settore, l’ottavo, comprende l’ambiente, l’energia, la pubblica illuminazione, gli impianti tecnologici e il verde pubblico. L’ufficio è affidato all’ingegner Simone Moncelsi, l’ultimo arrivato a Palazzo dei Priori dopo il siluramento del predecessore Eugenio Monaco. Per Moncelsi, che ha riportato un punteggio pari a 89, un’indennità di 42 mila euro l’anno. Complessivamente il costo degli 8 dirigenti per le casse di Palazzo dei Priori è di oltre 700 mila euro l’anno.

Massimiliano Conti

ARTICOLO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 23 GENNAIO