E’ il gennaio più caldo degli ultimi 50 anni. “Coltivazioni a rischio”
E’ il gennaio più caldo degli ultimi 50 anni. Allarme di Coldiretti: “Coltivazioni a rischio”. Dopo l’autunno caldo è la volta dell’inverno tiepido. Il mese di gennaio appena trascorso, nella Tuscia ha fatto registrare le temperature più alte da mezzo secolo a questa parte. La media è stata di 9,6 gradi, con 6,4 di minima e 11,9 di massima, appena 4 giorni di piogge e zero di temporali. Se da una parte il clima mite ha attenuato i contraccolpi della stangata energetica sui bilanci delle famiglie, dall’altro si tratta dell’ennesimo segnale di quel riscaldamento globale che ormai rappresenta la vera emergenza del millennio.
FIORITURA D’INVERNO PER LE MIMOSE
Gennaio caldo
Il mese scorso la colonnina di mercurio non è mai scesa sotto i 2 gradi centigradi, con punte diurne anche di 15 gradi come quella di Capodanno. Esattamente cinquant’anni fa, la temperatura media di gennaio, in provincia di Viterbo, secondo lo storico del sito meteo.it (il 1973 è il primo anno di cui si possono consultare i dati), era stata di 6,2 gradi, 3 in meno rispetto a quest’anno. Il fenomeno ovviamente è globale: l’inverno europeo non era stato mai così caldo.
STUDENTI AL FREDDO AL COLASANTI
Coltivazioni a rischio
A lanciare l’allarme è Mauro Pacifici, presidente provinciale della Coldiretti: “Stamattina (ieri ndr), tornando a Viterbo, sulla Teverina, all’altezza di Grotte Santo Stefano ho visto una mimosa fiorita, neanche fossimo a marzo. Questo ci fa capire la gravità della situazione. Lo stimolo dato dal calore, dall’umidità e dal sole sta facendo risvegliare le piante prima del tempo”, nota Pacifici, che tiene d’occhio costantemente le previsioni meteo. Il rischio sono ora le gelate notturne: “Se, come sembra dalle previsioni, l’inverno inizierà a comportarsi da inverno, rischiamo che le colture già in fase di fioritura vengano distrutte”.
Massimiliano Conti
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