Elezioni regionali e sanità, aria di resa dei conti nel centrosinistra

Elezioni regionali e sanità, aria di resa dei conti nel centrosinistra

Sanità ed elezioni regionali, aria di resa dei conti nel centrosinistra. La sanità viterbese si regge sulle prebende e funziona solo con le telefonate. E’ la visione di Giacomo Barelli, la cui presa di posizione, espressa mercoledì 24 gennaio di fronte al leader di Azione Carlo Calenda, giunto a Viterbo per presentare i candidati locali alle elezioni regionali, ha per certi versi del clamoroso. Nel mirino di Barelli, sembrerebbero esserci infatti i vertici del Pd provinciale, ovvero il consigliere regionale uscente, Enrico Panunzi, con cui l’avvocato ha finora sempre intrattenuto rapporti a livello politico alquanto stretti. Senza considerare che Azione alle regionali è alleata dei dem e sostiene Alessio D’Amato, assessore uscente proprio alla sanità.

SCONTRO SULLA SANITA’

Elezioni regionali e sanità

“Sia a destra che a sinistra, i ras delle preferenze sono rispettivamente 13 e 10 anni che si candidano ininterrottamente, ma le cose non le hanno fatte accadere”. I ras, appunto, e tutti gli indizi portano, per quanto riguarda la sinistra, a Panunzi e, per quanto concerne la destra, a Daniele Sabatini: “Oggi questi signori – ha aggiunto Barelli – si sperticano nel parlare della Trasversale, iniziata nel 1975, ma non credo che finora abbiano fatto accadere delle cose. Idem per quanto riguarda Belcolle, che è addirittura più vecchio ed ancora incompleto, però anche qui rassicurazioni sul completamento, mai avvenuto prima e ancora in alto mare”.

I PENDOLARI AI CANDIDATI: “SOFFRITE CON NOI”

Resa dei conti

E sulla sanità, se possibile, l’ex assessore comunale ci va ancor più pesante: “Metti caso che una signora anziana debba essere operata entro 48 ore, che qualcuno chiami qualcun altro e, prima che scada il tempo limite, la signora venga operata. Vedete, il problema non è soltanto la mancanza di personale, c’è qualcosa di più odioso che si innesta, ossia la telefonata. Qualcuno di noi liberali lo deve dire: se operiamo una signora con una telefonata non è perché mancano i medici, ma perché senza non ci si riusciva. E chi quella telefonata non può farla?”.

M. U.

ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 28 GENNAIO