L’Anpi: “Per il 25 aprile chiediamo una partecipazione unitaria e pacifica”

L’Anpi: “Per il 25 aprile chiediamo una partecipazione unitaria e pacifica”

L’Anpi: “Per il 25 aprile chiediamo una partecipazione unitaria e pacifica”. “Quest’anno la ricorrenza assume un carattere di estrema importanza rispetto al passato”. Così Enrico Mezzetti, presidente provinciale dell’Anpi, annuncia la cerimonia in programma domani, 25 aprile, per celebrare la festa della liberazione.

L’Anpi: “Chiediamo una partecipazione unitaria”

“Con questa – spiega Mezzetti – vogliamo celebrare la memoria, perché oggi quella della memoria è una battaglia politica contro chi tenta di dare un senso inverso ai fatti, chi li vuole cambiare e chi tenta una rilettura degli eventi che nulla ha a che vedere con quanto è accaduto in Italia”. Insomma, le polemiche scoppiate a livello nazionale continuano ad imperversare anche a Viterbo.

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Il programma

A Viterbo la cerimonia inizierà con il raduno, alle 9, in piazza San Sisto. Il corteo farà una sosta davanti al liceo Buratti, dove è previsto l’intervento di uno studente. Arriverà successivamente al Sacrario per la deposizione di due corone di alloro, una davanti al monumento ai caduti e l’altra ai piedi del monumento che ricorda i caduti civili. La novità, quest’anno, sarà rappresentata dall’approdo, per i discorsi ufficiali, in piazza San Lorenzo e non in piazza del Comune, a causa della presenza del cantiere per i lavori di ripavimentazione in corso.

Gli interventi

“La novità importante – spiega Mezzetti– è che ha assicurato la sua presenza anche il prefetto. Saranno ovviamente in piazza anche il presidente della Provincia Alessandro Romoli e la sindaca di Viterbo Chiara Frontini. Tra gli interventi ci sarà anche quello di un rappresentante degli studenti. Puntiamo ad una vasta partecipazione, auspichiamo di vedere in piazza, e prima ancora al corteo, molte persone, chiediamo una partecipazione unitaria e pacifica, nella quale ci si riconosca tutti nei valori del 25 aprile e della Costituzione antifascista. Troppe cose sbagliate sono dette, anche da rappresentanti delle nostre istituzioni”.

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