Mortalità, nel Viterbese incremento tra i più alti d’Italia
Decessi cresciuti, nel 2022 rispetto al 2020, del 7.6% in provincia di Rieti e del 7.2% in provincia di Viterbo. Si tratta dei maggiori incrementi registrati nel Lazio e tra i più alti d’Italia. Sabina e Tuscia nella graduatoria nazionale si piazzano infatti rispettivamente al settimo e all’ottavo posto. Nelle zone più basse della classifica – quelle occupate dai territori con la maggiore flessione della mortalità – c’è tutto il Nord Italia, che è l’area in cui il Covid ha colpito più ferocemente.
Il dato ha una spiegazione molto semplice: nelle regioni settentrionali il coronavirus è arrivato subito e in maniera violenta: le immagini della carovana di bare trasportate dai camion dell’esercito a Bergamo sono impresse indelebilmente nella memoria degli italiani. Dalla primavera 2020 in avanti la mortalità è scesa in maniera inversamente proporzionale al salire dell’immunità di gregge. Non a caso agli ultimi posti della classifica troviamo il Cremasco con un -29,9% della mortalità, il Bergamasco con un -28,9% e il Piacentino con un -25,9%.
In Italia i decessi registrati complessivamente nel 2022 sono stati 713.499 contro i 746.146 del 2020: 32.647 in meno, pari a una riduzione del 4,4%. Nel Lazio, in controtendenza, i morti sono saliti dai 62.161 del 2020 ai 63.643 del 2002 con un incremento di 1482 unità, ovvero del 2,4%. L’aumento è ancora più drammatico se si confronta il dato del 2022 con la media del quinquennio pre-pandemia, quello compreso tra il 2015 e il 2019. In questo caso il balzo in avanti della mortalità laziale è stato dell’8%.
Ancora più elevato il dato reatino e quello viterbese, rispettivamente del 13,4 e del 10%.
Per quanto riguarda il 2022, i mesi più funesti in provincia di Rieti sono stati quelli di gennaio (237 morti) e dicembre (228), mentre nella Tuscia a gennaio (417 morti) e dicembre (401) si aggiunge anche luglio (395). Per la cronaca, nella settimana tra il 17 e il 23 marzo in Italia i decessi legati al Covid sono stati 183 decessi, il 13,7% in meno rispetto a quelli registrati nella settimana precedente (10-16 marzo). Il virus, salvo recrudescenze dovute alla diffusione di nuove varianti, sembra dunque ormai in ritirata. In provincia di Viterbo nell’ultima settimana la media dei contagi è stata di 15 ogni 100 mila abitanti, il dato più basso registrato in tutto il Lazio. Seguono Latina con 36, Frosinone con 45, Roma con 55 e infine chiude Rieti con 58.