Nella Tuscia un professore su quattro è precario
Un professore su quattro è precario. A fornire i numeri è lo Snals di Viterbo, all’indomani dell’annuncio del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara sullo sblocco di una nuova tornata di concorsi.
Valditara punta a portare in cattedra almeno 70 mila nuovi docenti sfruttando le risorse che arriveranno dal Pnrr. Il ministro lo ha annunciato nel corso di un incontro con i sindacati. L’idea è quella di bandire concorsi annuali, superando la logica delle sanatorie che è stata applicata finora.
Vecchio sistema fallimentare
Il vecchio sistema di reclutamento si è rivelato infatti fallimentare: attraverso le ben sette diverse procedure di reclutamento aperte dai precedenti governi è stato coperto a malapena un terzo dei posti. A livello nazionale quest’anno siedono in cattedra 217 mila supplenti “Ben vengano i concorsi annuali – dice la segretaria dello Snals Brunella Marconi – ma prima bisogna risolvere una volta per tutte la piaga del precariato”.
tremila supplenti
Nella Tuscia i supplenti sono circa 3 mila, tra coloro che sono destinatari di un incarico annuale ricevuto attraverso le gps e coloro che invece si arrabattano con le supplenze brevi, quelle assegnate dalle scuole attraverso le graduatorie di istituto in sostituzione di docenti malati o in maternità.
“Non è esagerato dire che le scuole si reggono tuttora in piedi grazie ai precari, nonostante le centinaia di immissioni in ruolo che abbiamo avuto nell’ultimo biennio attraverso i due concorsi straordinari e quello ordinario”, sottolinea la segretaria provinciale dello Snals. Il quale auspica che il ministro tenga conto di chi, in questi anni, ha garantito la tenuta del sistema e che ora rischia di essere scalzato da giovani laureati senza alcuna esperienza.
“Il rischio – spiega ancora Brunella Marconi – è che coloro che nei concorsi già svolti non si sono classificati in posizione utile per ottenere il ruolo ma hanno comunque conseguito l’idoneità all’insegnamento, ora con le prossime selezioni si ritrovino nella casella di partenza. Le nuove graduatorie fanno infatti decadere quelle precedenti. Ci auguriamo che il ministro Valditara mostri sensibilità rispetto alla condizioni di migliaia di lavoratori in Italia e centinaia nella nostra provincia. Noi sindacati – ha concluso la segretaria Marconi – stiamo spingendo perché il doppio canale utilizzato negli anni scorsi per l’immissione in ruolo, da concorso o anche da gps, venga ripristinato per tutte le discipline e non limitato, come oggi, ai soli posti di sostegno”.
E proprio il sostegno rimane un grande nervo scoperto della scuola italiana. Nella Tuscia sono circa mille quest’anno gli insegnanti senza specializzazione reclutati attraverso le cosiddette graduatorie incrociate per l’assistenza ai ragazzi con disabilità.