Porta sfondata da finto poliziotto. Forse una lite tra ex
Porta sfondata da finto poliziotto. Forse una lite tra ex. Ci sarebbe più di qualcosa che non torna nel racconto dei fatti forniti da una delle vittime, ovvero la donna che si sarebbe sentita chiedere dallo “sconosciuto” (come lei lo ha definito) entrato nell’appartamento dove fosse la figlia piccola. Si sospetta in particolare che che quell’uomo lo conoscesse e anzi che lo conoscesse addirittura molto, molto bene. Lei agli agenti ha riferito di non sapere chi fosse, ma, come detto, il suo racconto non appare convincente.
FAMIGLIA TERRORIZZATA DA FINTO POLIZIOTTO
Forse una lite tra ex
La polizia, in altri termini, sospetta che dietro ci sia una storia tra ex finita male. Si è scoperto al riguardo che la donna, una trentenne rumena, in passato ha avuto una lunga relazione con una persona che continuerebbe a rivendicare la paternità della bambina. Dunque l’ipotesi è che, più che un tentativo di rapina o furto, o un atto intimidatorio, come la presunta vittima ha cercato di far credere, l’episodio è da ricondurre ai rapporti tesi tra i due.
Porta sfondata da finto poliziotto
Nel racconto fornito dalla donna e pubblicato su frequentatissimi gruppi social viterbesi era stata lei stessa a dire che il misterioso personaggio era piombato in casa sua chiedendo di una bambina. Aveva riferito che intorno alle 22 di sabato qualcuno aveva suonato insistentemente al citofono della sua abitazione. Lei e il compagno non avevano aperto perché c’era la piccola che dormiva. A quel punto l’uomo in strada avrebbe iniziato a gridare “polizia, aprite”, per poi sfondare la porta a spallate. Una volta in casa, prima avrebbe chiesto della bambina, poi quando si è visto puntare la luce del cellulare sul volto si sarebbe coperto e sarebbe fuggito.