Raffica di cartelle pazze rovina la Pasqua alle famiglie
Raffica di cartelle pazze rovina la Pasqua alle famiglie. Centinaia e centinaia di cartelle esattoriali stanno arrivando in questi giorni nelle case dei viterbesi. Si tratta di avvisi di accertamento per tributi comunali relativi al biennio 2016-2017 (e quindi prossimi alla prescrizione) che risulterebbero non pagati agli uffici: dall’Imu alla Tari, dalla Tasi alla Tosap.
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Raffica di cartelle pazze
In molti casi si tratta di vere e proprie “cartelle pazze”, come testimoniano molti cittadini, perché i destinatari hanno regolarmente saldato e sono in grado di dimostrarlo, ricevute e bonifici bancari alla mano. Il problema è che dimostrarlo si rivela un calvario, soprattutto per i cittadini più anziani e meno esperti di tecnologia. I dipendenti della ditta che ha in appalto il servizio di riscossione (il contratto è di prossima scadenza) sono infatti ancora in smart working e per parlare con loro bisogna usare Internet.
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La protesta
“Soltanto in questa via, sono diversi i miei clienti che hanno ricevuto gli avvisi di accertamento. Alcuni hanno il dente avvelenato perché hanno regolarmente pagato il tributo”, riferisce Saul Pallotta, storico tabaccaio di via Cairoli, che ieri pomeriggio di questa situazione ha informato personalmente la sindaca Chiara Frontini durante l’incontro con i commercianti che si è svolto nell’ex chiesa degli Almadiani.
Massimiliano Conti
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