Ragazzina lasciata a piedi dallo scuolabus, a processo un’assistente
Avrebbe lasciato a piedi una ragazzina che era scesa dallo scuolabus per un bisogno impellente. Questa l’accusa mossa dalla madre della minorenne a una assistente che il 5 ottobre del 2018 si trovava a bordo di un pulmino riservato al trasporto degli studenti delle scuole primarie di primo e secondo grado di Montefiascone.
All’epoca dei fatti l’imputata, assistita dall’avvocato Orietta Celeste, era dipendente di una cooperativa a cui competeva la gestione del servizio. Parte offesa, rappresentata dall’avvocato Caterina Boccolini, la mamma della bimba che trascinò in Tribunale l’assistente dopo l’episodio che vide coinvolta la figlia minore.
Testimonianze
Ieri davanti al giudice Roberto Cappelli è entrato nel vivo con le deposizioni dei testimoni dell’accusa e della difesa il processo a una donna, residente in provincia, la quale deve rispondere nello specifico di abbandono di persone minori o incapaci.
“A ottobre di 5 anni fa – ha riepilogato una dipendente del comune di Montefiascone- si presentò la madre della bambina, la quale ci raccontò che nel tragitto di ritorno da scuola la bambina dovette scendere dal mezzo per andare in bagno e che non la aspettarono tanto che rimase alla fermata da sola e che andò lei a recuperarla. La signora ci disse anche che per questo motivo la figlia avrebbe accusato degli attacchi di panico”. A quel punto i funzionari comunali contattarono la cooperativa e convocarono il responsabile della ditta per chiarire cosa fosse successo.
“Dicemmo alla madre della piccola di fare una pec al comune per avviare eventualmente un procedimento amministrativo – ha proseguito la testimone- Non partecipai per molto all’incontro ma l’unica cosa che ricordo è che il responsabile dell’impresa aggiunse che la signora poteva andare nella loro sede per trovare un accordo”. In seguito è stato sentito uno degli autisti della flotta di scuolabus. “Prendevamo i bambini da tutte le scuole della zona – ha riferito il 44enne- e la fermata in questione era davanti a un bar ed era frequentata, in quanto ad aspettarci c’erano altri genitori. Non so se qualche bambino fosse stato lasciato da solo. L’assistente si occupava di consegnare i piccoli ai genitori. Mai avuto problemi del genere”.
Successivamente ha deposto un 58enne, padre di un altro ragazzino che allora usufruiva del servizio. “Conosco l’imputata perché operava sul pulmino e controllava se alla fermata fossero presenti i genitori – ha spiegato il cinquantenne-. Non ricordo il fatto riguardante questa bambina, mai saputo o notato casi particolari”. Il procedimento riprenderà in autunno con l’esame dell’imputata e con l’audizione dell’ultimo teste della difesa.