Scritte sui muri: imbrattate 5 strade in 9 giorni a San Pellegrino

Andrea Niccolini
10/01/2023

Scritte sui muri: imbrattate 5 strade in 9 giorni a San Pellegrino

Scritte sui muri: imbrattate 5 strade in 9 giorni a San Pellegrino. I viterbesi sbottano e chiedono di utilizzare le telecamere per rintracciare gli autori. Dall’inizio dell’anno nel centro storico è tornata in auge una moda che, perlomeno nel capoluogo, sembrava essere tramontata: quella dei graffiti. Nel giro di nove giorni i writers hanno imbrattato muri privati e pubblici in via del Ganfione, via delle Caprarecce, San Faustino, San Pellegrino e via Saffi. In via San Carluccio i proprietari di un’abitazione si sono risvegliati con la scritta Re! a caratteri cubitali sulla facciata appena tinteggiata, mentre Palazzo di Vico, in via Sant’Antonio, è tappezzato di sigle e disegni vari.

I residenti: “Vandalismo puro”

“Una violenta raccolta di atti vandalici”, la definiscono quelli di Viterbo Clean Up, associazione da sempre attenta al decoro urbano. “Siamo favorevoli ai murales fatti in zone di degrado, per riqualificazione e abbellimento, effettuate in aree mirate e soprattutto fatti con le dovute autorizzazioni”, precisano citando quello per Leonardo Bonucci al Riello e quello dedicato a Santa Rosa in viale Francesco Baracca. “Ma tutto ciò – dicono – è vandalismo puro. Il nostro centro storico è ciò che più dovrebbe valorizzare la nostra città, è il centro medievale abitato più vasto d’Europa”. Ora, quel che si può fare è ripulire subito i graffiti: “Come Viterbo Clean Up, decine e decine di volte abbiamo fatto produrre l’apposita pittura, con il colore adeguato, per riverniciare le aree imbrattate (muri, porte, cancelli), ma i muri storici devono essere tutelati dagli organi competenti e ripuliti il prima possibile con le adeguate tecniche di lavorazione per tali superfici”. Un membro dell’associazione riferisce un dettaglio importante: “In via delle Caprarecce, a Pianoscarano, in uno degli scorci più belli su San Pellegrino, c’erano addirittura le bombolette usate nella notte, che sono andato personalmente a prendere per buttarle”.

“Servono telecamere”

“No al vandalismo”, questo lo slogan per la campagna di sensibilizzazione, condivisa anche da professori e politici. Le autorità, secondo quanto trapelato, sarebbero sulle tracce dei writers e, secondo alcune fonti accreditate, quella andata in scena in questa prima settimana di gennaio sarebbe un’azione organizzata di più persone. Nel frattempo i viterbesi sbottano e chiedono di utilizzare le telecamere per risalire agli autori, oltre a delle pene severe