Sgarbi: “Dopo di me Sutri ripiomberà nel silenzio”

Sgarbi: “Dopo di me Sutri ripiomberà nel silenzio”

“Sutri comincia a spegnersi lentamente”. Sono passati appena tre giorni dalle elezioni, ma Vittorio Sgarbi ha già le idee chiare su quanto sta accadendo nel comune di cui è stato sindaco per cinque anni dopo la vittoria di Matteo Amori. Lunedì scorso ha festeggiato la sua elezione a sindaco di Arpino, il comune del frusinate che ha dato i natali a Cicerone. Ieri, dopo una giornata passata al Senato, era ad Arpino per la cerimonia di insediamento e per convocare la prima seduta del consiglio comunale, che si svolgerà il 2 giugno.

“Villa Savorelli andrà in rovina”

Parlando con il Corriere, il sottosegretario alla Cultura afferma: “Ho visto delle foto (di Sutri, ndr) in cui venivano spostati dei mobili perché vogliono rimettere la sede del Comune nella brutta sede di piazza Municipio, che ha un’aula che contiene tre persone oltre i consiglieri. Io l’avevo portato a villa Savorelli, non solo perché è bellissima ma anche perché, essendo stata comprata dal Comune, era un modo per utilizzarla mentre ora verrà abbandonata e andrà in rovina: non c’è niente di più vicino alla morte dell’abbandono”.

“Stessa sorte per palazzo Doebbing”

E questo, sostiene, “avverrà anche per palazzo Doebbing, dove ho fatto mostre che durano otto-nove mesi all’anno e così quel luogo rimane aperto mentre se lo chiudi, come sarà inevitabile, andrà in rovina e tornerà nell’abbandono”. L’idea di riportare il Consiglio nella sede originale “è scellerata”, perché si tratta di “una brutta sede con brutti tavoli, con spazi esigui”. E dunque “i principali edifici della città, villa Savorelli e palazzo Doebbing, si avviano a scomparire”.

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Il senso unico

E non finisce qui: “Io avevo ripristinato il senso unico dell’entrata da Roma; lì andando diritto si passa per la cattedrale, mentre loro vogliono ripristinare, secondo una visione meramente mercantile, il percorso rovesciato e questo vuol dire che bisogna andare alla fine del paese ed entrare dalla strada di Ronciglione. E vuol dire che, invece di avere una porta che ti conduce in città, entrerai dal buco del…”. Ecco in cosa consiste “il loro progetto”. Almeno per ora. Ma non è che il futuro prometta meglio: “Non hanno alcuna idea e la città ripiomberà nel suo silenzio”.

Progetti per Viterbo

Sgarbi rimane comunque assessore alla Bellezza a Viterbo. E snocciola i suoi propositi. “Il festival della Tuscia partirà a settembre. L’assessorato diventa il capofila del Festival. Poi faremo due grandi mostre, una sulla pittura del Cinquecento a Viterbo e una sul Seicento, vale a dire Bartolomeo Cavarozzi, che è un pittore bello come Caravaggio, Francesco Romanelli e Domenico Corbi, che sono tre grandi pittori nati a Viterbo e meriterebbero ognuno una mostra monografica. Poi dobbiamo fare una delle mostre nel museo civico per poterlo ristrutturare e riallestire”.

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Progetti per Arpino

Ad Arpino Sgarbi sta cominciando ad allestire un comitato di studiosi e a cercare gli sponsor per la mostra del Cavalier d’Arpino, “un grande pittore che sembra un cubista e invece è il maestro di Caravaggio, di cui ricevette la visita nel 1606”. In cantiere anche le celebrazioni di Ugo La Pietra, “un grande designer che sta a Milano, anche se dice che a Milano non c’è la bellezza di Arpino”.

Altra idea è di organizzare un centro di orientamento per deputati o consiglieri comunali “perché abbiano un’oratoria che discende da quella di Cicerone”.

In prospettiva c’è anche l’idea di candidare Arpino a Capitale europea della cultura, come ha già fatto per Viterbo. C’è tempo (l’eventuale insediamento è per il 2023) ma bisogna lavorarci da subito.

Andrea Tognotti