Stop bonus edilizia, a rischio 2 mila lavoratori

Stop bonus edilizia, a rischio 2 mila lavoratori

Stop bonus edilizia, a rischio 2 mila lavoratori. Lo stop totale allo sconto in fattura è una bomba a orologeria che rischia di bruciare una buona fetta dei 2 mila posti di lavoro che il 110% e gli altri bonus fiscali hanno creato nella Tuscia negli ultimi due anni. A lanciare l’allarme è Andrea Belli, presidente dell’Ance di Viterbo, l’associazione dei costruttori aderente a Confindustria, all’indomani dell’approvazione, da parte del governo, del decreto che blocca la cessione del credito. L’ennesimo decreto, già operativo, che modifica le regole di quello che è stato, dallo scoppio della pandemia a oggi, il maggiore propellente del settore edilizio.

NASCE IL COMITATO VITTIME DEL SUPERBONUS

Stop bonus edilizia

Per Belli si tratta di un provvedimento del tutto inaspettato, il colpo di grazia ai bonus dopo quello già assestato al 110. “L’affossamento del superbonus era già avvenuto di fatto con i decreti precedenti – spiega il numero uno dell’Ance – e gli effetti li stiamo vedendo: in giro per Viterbo e per il resto della provincia ci sono decine e decine di cantieri bloccati, con lavori eseguiti per il 30, 40, 50% che, in mancanza di interventi da parte del governo, sono destinati a diventare opere incompiute”.

DUEMILA POSTI DI LAVORO A RISCHIO

Il decreto

Il decreto approvato giovedì scorso, 16 dicembre, dal Consiglio dei ministri – finalizzato a “mettere in sicurezza i conti pubblici” come ha spiegato il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti – blocca di fatto tutti i bonus per i quali era prevista la cessione del credito: dalle facciate alle ristrutturazioni, dall’ecobonus al sismabonus. “D’ora in avanti – sottolinea Belli – senza possibilità di ricevere gli sconti in fattura, tutti questi incentivi diventeranno una cosa da ricchi, gli unici che possono permettersi di affrontare spese enormi per poi detrarle dalle imposte”.

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