Itis al freddo da giorni. Gli studenti si rifiutano di entrare in classe

Itis al freddo da giorni. Gli studenti si rifiutano di entrare in classe

Itis al freddo da giorni. Gli studenti si rifiutano di entrare in classe. Giornata di tensione, quella di giovedì 2 febbraio, per gli studenti dell’Itis. Secondo i ragazzi, l’istituto è da giorni senza riscaldamento, per cui ieri mattina è scattato lo sciopero di massa e l’avvertimento: “Non rientreremo in classe finché non sarà risolto il problema”. Immediata è arrivata la smentita della Provincia: “L’impianto funziona”.

Itis al freddo

I ragazzi dell’Itis Leonardo Da Vinci, uno degli istituti superiori più frequentati del capoluogo, non sono entrati a scuola per denunciare quella che, stando a quanto da loro riportato, sarebbe la surreale situazione che vive da giorni l’istituto: nonostante le temperature basse, i riscaldamenti non funzionano. Intere classi e i laboratori, infatti, sarebbero al freddo, così come gli studenti, che dunque hanno scioperato in massa, visto che gli appelli non sono serviti a nulla.

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Lo sciopero

Al suono della campanella delle 8 hanno disertato l’ingresso, rimanendo nel piazzale antistante l’entrata. L’adesione è stata massiccia, tanto che pure la vicepreside ed alcuni professori, consci del problema, avrebbero dato ragione agli alunni. Una protesta organizzata, per bocca degli stessi promotori, solo ieri mattina ma risultata tremendamente efficace.

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La risposta della Provincia

Infatti la Provincia si è preoccupata. Come è noto, è Palazzo Gentili ad avere la competenza sulla struttura, per questo l’amministrazione Romoli ha tentato prima di mediare, inviando sul posto il consigliere delegato Ermanno Nicolai, sindaco di Tessennano. Quest’ultimo, al Corriere, smentisce le ricostruzioni degli studenti: “Stamattina mi sono recato alla scuola per incontrare la dirigente scolastica e una delegazione di studenti, che però non si è presentata. Al mio arrivo l’impianto di riscaldamento funzionava perfettamente, forse per una strana congiunzione astrale. Non capisco, dunque, per quale motivo abbiano scioperato, dato che non c’erano e non ci sono i presupposti”.

Mattia Ugolini

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